Edoardo Cignoli e Gianluca Paganelli hanno organizzato una conferenza stampa sulla vendita della Centrale del Latte della Repubblica di San Marino, mettendo alla gogna due professionisti ed il governo.
Cignoli e Paganelli sono i capi della cordata che più volte è stata indicata come vincitrice della gara. Cordata formata in primo luogo da società esterne a San Marino.
Ha parlato quasi sempre Cignoli. In rappresentanza, a quanto pare senza alcun mandato, dei caseifici San Leopoldo e Lombarda, mentre Paganelli, a quanto pare, rappresenta Dairy Line (mangimi).
Delle società sammarinesi coinvolte, Conad, La Sociale, Titancoop nemmeno l’ombra.
Per Cignoli tutto l’inghippo sarebbe nato dallo scontro tra il commercialista Antonio Carattoni da una parte, loro consulente, e, forse, dall’altra parte l’avvocato Luigi Mazza per il Gruppo C’è. Mazza avrebbe agito attraverso il ‘parente’ Gian Carlo Venturini. Cioè colui che ha scoperto e denunciato in Consiglio
che Cignoli e Paganelli hanno agito senza avere ricevuto un mandato scritto, ad assumere impegni, dalle società San Leopoldo e Lombarda.
Cignoli ha sostenuto che in base al codice civile un mandato scritto non era necessario.
Richiesto di indicare chi avesse firmato il piano industriale in base al quale il Congresso di Stato ha scelto la cordata vincitrice, Cignoli con tutto candore ha detto di non ricordare. Poi – davanti a tutti – ha chiamato col telefonino un misterioso interlocutore il quale gli ha ricordato che no, nemmeno lui, Cignoli, ha firmato il piano industriale.
Insomma il governo della Repubblica di San Marino avrebbe ceduto la Centrale del Latte con una serie di impegni anche economici conseguenti, in base a un piano industriale non firmato da alcuno.