LA TRIBUNA SAMMARINESE
Il grande inciucio
“Il finto governo e la finta opposizione continuano il teatrino di Palazzo mentre nel Paese aumenta continuamente la tensione sociale”
Mentre il Paese affonda nel debito pubblico, nei bilanci falsi, nella disoccupazione, nella crisi economica e nel gravissimo conflitto istituzionale provocato dalla guerra per bande, i collusi sghignazzano e tentano ogni manovra per stare a galla con i bracciali dei rispettivi partiti. Il finto governo e la finta opposizione continuano il teatrino di Palazzo mentre nel Paese aumenta continuamente la tensione sociale a causa della sofferenza di molte famiglie che hanno perso potere di acquisto e devono provvedere ai figli che non trovano lavoro. I partiti che negli ultimi venti anni hanno rovinato il Paese con l’instabilità politica di almeno 12 governi, con la spesa clientelare, con i legami tenuti con gruppi affaristici e criminali, con la mancanza di responsabilità e di senso dello Stato, corrono verso il grande inciucio. Non lo fanno per formare un governo di unità nazionale con l’obiettivo di tirarci fuori dalla crisi in atto da quattro lunghi anni. Non cercano le convergenze su provvedimenti straordinari che possono segnare una inversione di tendenza. Non si rivolgono ai cittadini dicendo come stanno veramente le cose sulla base di dati di sistema inoppugnabili e proponendo la via d’uscita di un sentiero che ogni giorno diventa più stretto. Organizzano, invece, le famose cene segrete, confabulano tra di loro preferibilmente di notte, intavolano rapporti stravaganti, giocano a ladri e carabinieri, perché nei partiti ci sono i padroncini, i principi delle poltrone che lavorano per se stessi, per salvare le loro carriere senza merito, per soddisfare le loro smisurate ambizioni. Il bene comune non viene neppure preso in considerazione; gli umori della popolazione sono semplicemente sconosciuti; la conoscenza della situazione economica e finanziaria è molto scarsa; tutta la mondezza viene messa sotto il tappeto. L’arroganza arriva al punto di negare le risposte alle richieste di chiarimento che vengono avanzate dai cittadini. Parlano tanto di trasparenza e di passi indietro dei collusi, ma praticano il contrario. Gli episodi più inquietanti sono avvolti in una fitta nebbia. Gli enormi movimenti di denaro non hanno giustificazioni plausibili. Il tariffario delle concessioni governative non viene neppure smentito in quanto è considerato normale. Le tangenti pagate per avere le banche non sono sottoposte ad alcuna indagine per individuare chi le ha incassate fraudolentemente. L’origine delle società viene ostinatamente negata per coprire le vendite con la “cresta”. I dati sensibili di sistema vengono tenuti segreti perfino al Fondo Monetario Internazionale. Di quale trasparenza ci parlano? La realtà è che il duello all’interno della maggioranza è fatto con le sciabole di cartapesta; quello tra maggioranza e opposizione è fatto con i pugnali di lana. I problemi dei sammarinesi non interessano le tribù partitiche che vogliono fumare il calumet della pace per salvare capi e capetti. E’ chiaro che i partiti non vogliono rinnovarsi ed autoriformarsi per riassumere il ruolo che loro compete. Saranno dunque i cittadini a guidare il cambiamento indispensabile. Non i pochi dell’antipolitica destinati alla sola testimonianza. Ma i molti che vogliono affermare la buona politica, la sana amministrazione, l’onestà, il merito, l’impegno; i molti che vogliono mettere il lavoro e la piena occupazione dei sammarinesi al centro dell’azione politica per realizzare una nuova San Marino. L’Arengo del 1906 ha battuto l’oligarchia, quello da tenere nel 2012 deve battere la partitocrazia ridando il potere ai cittadini e ripristinando la legalità.