Il consigliere regionale Fi-Pdl, Marco Lombardi, interviene nella questione che si è aperta a scapito del sistema bancario e finanziario della Repubblica di San Marino (dodici banche
e cinquantotto finanziarie) a seguito della Circolare Banca d’Italia. Banca d’Italia obbliga gli istituti bancari italiani a considerare tutti i soggetti sammarinesi come residenti in Paese extra Unione Europea con una serie di ripercussioni sulla economia sammarinese.
“Spero che i preannunciati interventi di molti parlamentari di entrambi gli schieramenti, riescano a far capire ai burocrati della Banca d’Italia che proseguendo con queste ripicche nei confronti delle Banche sammarinesi, mettono a rischio l’economia reale non solo della Repubblica ma di tutto il territorio italiano da cui provengono gli oltre 5000 lavoratori frontalieri occupati nelle aziende del titano.
La stessa Banca d’Italia che ha sorvolato sui grandi scandali finanziari italiani degli ultimi anni pare essersi accanita con le banche sammarinesi imponendo adempimenti formali che bloccano di fatto la loro operatività e conseguentemente mettono in ginocchio le tante aziende serie che danno lavoro ben remunerato a molti italiani.
Se ci sono o ci sono stati abusi o peggio reati, vanno denunciati e perseguiti, ma certamente non si può svolgere nei confronti di un Paese sovrano una ‘guerra preventiva’ ed indiscriminata che in un momento difficile come quello attuale rischia di peggiorare una situazione economica già difficile.
Non vorrei che questo sia l’ennesimo esempio che dimostri quanto la finanza ed i suoi ‘sacerdoti’ siano lontani dalla vita reale delle aziende e dei lavoratori.” (comunicato Lombardi)
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