Festa dell’Amicizia, intervento di chiusura del Segretario Pasquale Valentini

Festa dell’Amicizia, intervento di chiusura del Segretario Pasquale Valentini

Amici, graditissimi ospiti,
la Festa dell’Amicizia ci consente di fare il bilancio di un anno e quest’anno possiamo dire che tanti sono i fatti su cui portare la nostra attenzione e che fanno dell’anno vissuto un tempo straordinario, di svolta e per certi versi quindi di speranza.
Voglio sottolineare alcuni di questi fatti, quelli più significativi, per dare a tutti maggior consapevolezza dei passi che stiamo compiendo.

1. Il primo fatto su cui porre l’attenzione è il Partito stesso e soprattutto il percorso che il PDCS ha compiuto dal Congresso ad oggi. Il PDCS ha ripreso con vigore il solco della propria tradizione di impegno politico mettendo in atto un’azione capace di collegarsi con la vita reale della gente e capace di farsi carico del bene di tutti. Clara Boscaglia nell’84, in un contesto anche allora difficile per il Paese parlava di “quella capacità del Partito di interpretare le radici e l’animo della nostra gente, pur nelle trasformazioni rapide che caratterizzano il nostro tempo; quelle capacità del Partito di essere sempre all’altezza dei più diversi momenti politici, con idee, con impegno, con alta tensione; quella capacità di testimoniare la propria presenza attiva e propositiva con notevole senso di responsabilità e viva consapevolezza.” E ancora, “se di impegno più presente, più costante, più incisivo e meglio distribuito c’è bisogno – e le prossime scadenze impongono questo – occorre che non solo alcuni, ma molti, moltissimi sentano e vivano dall’interno di se stessi il bisogno di dare generosamente ancora qualcosa di più e senza aspettarsi gratitudini o riconoscenze. Perché questo è il senso vero della politica come servizio.” Questo modo di intendere la politica è quanto mai attuale e necessario e questa è la concezione della politica che è presente nella Democrazia Cristiana e nel cammino che la DC sta compiendo. L’esempio più semplice ma anche più chiaro di questo si ha proprio guardando i numerosissimi volontari che rendono possibile questa festa e i tantissimi amici che tengono viva la realtà di base di questo partito, ma lo stesso vale anche per chi è impegnato nel Gruppo Consiliare, nella Direzione o, a maggior ragione, nel Governo. E io stesso avverto sempre con maggior consapevolezza che, avendomi affidato il compito di rappresentare il Partito, mi avete chiesto e mi chiedete di farmi garante che questo che costituisce il DNA del nostro impegno politico non venga mai meno. Amici, questo è il primo e insostituibile contributo che possiamo dare al bene del Paese!

2. Il secondo fatto che voglio ricordare è la nascita della coalizione Patto per San Marino. Un anno fa non c’era e oggi c’è. La coalizione è nata dalla consapevolezza comune e condivisa che il Paese ha necessità di una conduzione politica che sappia interpretare al meglio l’interesse generale come è accaduto nei momenti più difficili della storia della Repubblica. E’ questa consapevolezza e la conseguente volontà di considerare come prioritario il bene del Paese che ha portato a intessere un dialogo che solo poco più di un anno fa sembrava impossibile. Ha consentito che si riprendesse il dialogo fra la DC e le forze che dalla Dc si erano staccate, come Noi Sammarinesi, i Popolari, Alleanza Nazionale e in ordine di tempo con gli Euro Popolari. Ha consentito, dopo 15 anni di forti contrapposizioni, l’avvicinamento e la collaborazione con Alleanza Popolare. Ha consolidato il rapporto con un’area socialista come quella rappresentata dal NPS e più recentemente da Arengo e Libertà, Socialisti che hanno avuto per tempo il coraggio di denunciare la deriva a cui il PSD sarebbe giunto e che i fatti degli ultimi tempi hanno dimostrato. La costruzione di questa coalizione e il suo rafforzamento, assieme alla semplificazione che la nuova legge elettorale ha portato, sono oggi gli elementi di novità più importanti e significativi per affrontare le sfide che ci attendono. Devo dire che questo cammino, tutt’altro che scontato, è stato il frutto di un rapporto leale, di stima e di rispetto fra i responsabili di tutte le forze che ho citato: li ringrazio e sono certo che saranno ancora con me nel sostenere e nel far crescere quello che abbiamo iniziato e quando dico “far crescere” intendo innanzitutto rendere ancora più organico il rapporto fra la coalizione e il Governo e rendere ancora più concreta ed efficace l’azione dell’esecutivo. Si è parlato anche in questi giorni se il percorso di coalizione porterà ad un nuovo soggetto politico, ad un nuovo contenitore come si usa dire. Credo che la risposta più sensata e realistica sia che il modo per far crescere il percorso di aggregazione iniziato non possa che passare attraverso il lavoro che dobbiamo fare insieme per assolvere al meglio il compito prioritario che i cittadini ci hanno affidato: quello cioè di portare il Paese fuori dalle difficoltà di questo momento e dare l’avvio ad una nuova stagione di sviluppo. Sarà questo lavoro a dare indicazioni ulteriori su come identità diverse possono collaborare senza eliminarsi a vicenda e quindi fin dove si potrà spingere l’aggregazione.

3. Il terzo fatto che voglio sottolineare è il lavoro profuso e i risultati raggiunti in questi primi mesi di legislatura. Mi riferisco a fatti precisi, come la firma dell’Accordo di Cooperazione Economica con l’Italia e il raggiungimento delle intese per la conclusione degli Accordi in materia finanziaria e fiscale. Così come sono fatti gli interventi per l’aumento degli assegni famigliari o per l’aumento dell’indennità di disoccupazione, oppure, guardando contemporaneamente alle imprese, l’adozione di un’apposita normativa per il credito agevolato, in un momento in cui la salvaguardia dell’occupazione è fondamentale per far fronte alla crisi che sta investendo anche il nostro territorio. E ancora sono fatti, l’avvio di una riforma indispensabile come quella della Pubblica Amministrazione oppure gli interventi per rendere più efficace l’esercizio della giustizia con il rafforzamento dell’organico del nostro Tribunale o per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, oppure, ancora, gli investimenti per dare risposte alle esigenze di miglioramento nella viabilità e per la realizzazione di grandi opere nel campo delle infrastrutture e dei servizi scolastici.
NB.: E’ infondata e pretestuosa la critica che l’opposizione continua fare a questa maggioranza quando dice che procede in modo confuso senza chiarezza di obiettivi e senza cercare il coinvolgimento della minoranza. Il governo attuale e la maggioranza che lo sostiene hanno al contrario fatto una scelta precisa che è quella condivisa dalla maggioranza dei cittadini ed è quella che il contesto internazionale ci impone: procedere all’ammodernamento del Paese impostando uno sviluppo della nostra economia basato sulla trasparenza e sul rispetto di regole concordate. E’ questa decisione che il Ministro Frattini ha riconosciuto al Governo attuale senza nascondere che i governi precedenti non avevano dato sicura affidabilità di voler veramente percorrere questa strada. E’ nello stesso tempo intollerabile che coloro che hanno avuto gravi responsabilità nell’accumulare ritardi nelle riforme e nella perdita di credibilità delle nostre istituzioni si ergano oggi a criticare l’azione che si sta portando avanti e anziché indicare i fattori positivi su cui costruire il futuro del Paese si alleano al coro di coloro che vogliono dipingere come fasulla e negativa tutta la realtà di San Marino in una logica del “tanto peggio, tanto meglio” che è l’unica che alcune forze possono avere per raggiungere una loro visibilità.
Ed è poco credibile anche il richiamo del PSD all’UE come soluzione di tutti i nostri problemi, dal momento che proprio sotto la loro guida l’Europa del Moneyval ci ha messo fuori dalla White list e in procedura rafforzata come Paese inaffidabile.

Allora va tutto bene e tutto è a posto? Purtroppo no. Tanto resta da fare, sia sul piano dell’ammodernamento del Paese che dello sviluppo economico.
La ripresa di settembre ci vedrà impegnati su numerosi fronti, da quelli delle riforme, come quella indispensabile della PA, ai provvedimenti per affrontare i disagi della crisi economica e per impostare in modo adeguato il bilancio dello Stato.
La strada intrapresa ci fa guardare con fiducia al lavoro che ci resta. In questa festa i giovani durante i dibattiti hanno posto la questione della politica come professione. La soluzione non è semplice anche se pensiamo che non sia quella la strada da percorrere. Di una cosa però siamo certi: la politica fatta come puro esercizio del potere, o come desiderio di protagonismo, o come appagamento di sé non sarà mai capace di incontrare i bisogni reali dei cittadini. Noi, al contrario, grazie anche a quello che resta nella nostra coscienza di una tradizione cristiana che ci ha formati, siamo convinti che i Sammarinesi possono trovare nelle loro persone e nella loro esperienza di popolo l’energia e le capacità per affrontare con una prospettiva positiva le difficoltà del momento. Non sarà la politica da sola a risolvere tutto questo, ma quanto sarà importante, proprio in questo delicato frangente, una politica che sappia portare un supplemento di riflessione e di consapevolezza e sappia affiancarsi a tutti coloro che vogliono lavorare per trovare la direzione giusta verso cui andare!
Auguriamoci e lavoriamo perché continuino ad esistere luoghi capaci di educare questa passione per l’uomo e che la politica ne sia sempre più contagiata!

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