Fino a qualche settimana fa sembrava che alla base della cessione di Cis da parte di Carim e di Bac da parte di Unicredit ci fosse l’imperativo – emanato da: Banca d’Italia? Ministero dell’Economia? – di separare nettamente enti finanziari dell’uno e dell’altro Stato, prendendo atto della impossibilità di dare nuovi sviluppi alla normativa sulla ‘vigilanza consolidata’ che pareva sottendere lo sciagurato – per San Marino – accordo di collaborazione finanziaria del 26 novembre 2009.
La cessione, invece, di Bac a Unicredit sta avvenendo, a quanto pare, secondo logiche ed obiettivi diametralmente opposti a quelli di cui sopra: massima interazione fra enti dell’uno e dell’altro Stato.
La nuova entità, infatti, che si va a creare dalla fusione di Bac ed Ibs perde, sì, il legame Bac-Unicredit, ma mantiene quello Bac-finanziaria Cordusio, e mantiene pure il legame Ibs- Credito di Romagna (oggetto dell’indagine portata avanti da Di Vizio).
In conclusione, la nuova
banca (Bac-Ibs) assomma il legami che i due istituti avevano, separatamente, con enti finanziari italiani.