Fine della discussione generale sul bilancio con repliche

Fine della discussione generale sul bilancio con repliche

È stato il Segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, ad aprire il giro delle repliche, una volta terminata la prima fase del dibattito sul Bilancio di Previsione 2008 e Bilanci Pluriennali 2008-2011.

Di seguito un riassunto degli interventi di replica:

Gabriele Gatti (Segretario di Stato per le Finanze): “Qualche consigliere dell’opposizione si è dimostrato un po’ acido e sconsolato, ma è nell’ordine delle cose. Comunque meglio evitare le polemiche e dare risposte al Paese. Il governo e il Patto per San Marino sanno cosa fare, di cosa il Paese ha bisogno.
Il bilancio deve essere credibile e concreto, per questo l’intervento sulle entrate era doveroso, una riduzione significativa dettata dagli indicatori degli ultimi mesi, dalle categorie economiche e dal buon senso. Dunque le cifre sono realistiche e non sbagliate come sostiene il consigliere Giuseppe Morganti.
Di fronte alla crisi internazionale abbiamo individuato una cifra significativa, il 45% delle entrate dai giochi, per una proposta di legge a sostegno dell’economia e non elettoralistica o demagogica. Ci serviva un aggancio per poter poi guardare alla futura legge per le imprese. Le idee le abbiamo, ma non le abbiamo inserite nel bilancio per non individuare interventi senza confronto. E comunque è difficile non essere d’accordo sul provvedimento straordinario.
Per quanto riguarda la ricerca, non vogliamo diminuire i fondi e per questo eliminiamo l’emendamento. La cittadinanza sammarinese chiede al governo di creare le condizioni per lo sviluppo del Paese, delle imprese, delle banche, delle finanziarie, del commercio e dell’artigianato, e l’intervento di sostegno all’economia servirà a questo. Gli emendamenti dell’opposizione, singolarmente, sono anche positivi, ma è serio fare interventi senza concertazione?”.

Claudio Felici (capogruppo Psd): “I tagli alla ricerca c’erano e infatti l’emendamento è stato eliminato. Il Segretario di Stato Gatti ha detto che concerterà la politica economica, ma le pacche sulle spalle non bastano, occorre dire cosa si farà. Da gennaio presenteremo progetti articolati, ma alcuni nostri suggerimenti devono già essere accolti, in particolare per quanto concerne il sociale”.

Stefano Macina (Psd): “Le cifre presentate sono reali, ma occorre spiegare il perché politico di certe scelte. Il bilancio non è di sole cifre, ma anche verifica attenta delle dinamiche”.

Giuseppe Maria Morganti (Psd): “Voglio solo condividere una considerazione. Se i conti fatti rispecchieranno il futuro, gran parte della crisi si riverserà sul consumo interno. Facendo i calcoli e seguendo i ragionamenti, mi risulta che ci sarà una riduzione del 10% delle aliquote, il che significa prevedere una riduzione del consumo per 88 milioni di euro. Se in Repubblica ci sono 900 esercizi commerciali, questo significa che ognuno incasserà 101 mila euro in meno, il 60-70% degli operatori rischierà la chiusura, se la vedranno brutta. Secondo queste previsioni sembra dunque che Gatti abbia preconizzato il tracollo dell’economia sammarinese”.

Giovanni Lonfernini (Ddc): “Non darò pagelle, anche perché ogni discorso che viene pronunciato è poi tacciato di polemica. Alcuni aspetti dell’intervento del Segretario di Stato alle Finanze, secondo alcuni aspetti sono condivisibili, ma lo dico anche a lui, eviterei di lanciare delle dispute perché è un terreno scivoloso. Quando si fanno certi discorsi bisogna garantire di avere le carte in regola. Questo atteggiamento liquidatorio adottato dalla maggioranza, questa supposta autosufficienza va a spezzare la minima quantità di condivisione che ci poteva essere. Se ci sono delle emergenze e le nostre proposte vanno in quella direzione, e come risposta a queste proposte si mostrano solo i muscoli, il primo passo mi sembra sbagliato”.

Marco Gatti (Pdcs): “Non sto a giudicare gli emendamenti della minoranza. Anzi, alcune proposte le condividiamo, ma la questione è che oggi non siamo a discutere una Finanziaria, ma il Bilancio. E certe proposte non si fanno in sede di Bilancio, ma con modifiche di legge, anche urgenti, che dovremo affrontare presto, ma, ripeto, non in sede di Bilancio”.

Pier Marino Mularoni (Ddc): “Io vorrei capire in che modo si è calcolata la riduzione delle entrate, quando l’ho chiesto mi è stato risposto che i conti si sono fatti con i tecnici e con il buonsenso. Se si prende coscienza che mancano le entrate allora, con il buonsenso, si dovrebbe operare anche sulle uscite e quindi fare previsioni di risparmio. Se già nella PA si dispongono degli aumenti, non si mostra molta responsabilità. Se insomma le valutazioni tecniche e il buonsenso parlano di diminuzioni allora come minoranza, proprio con il buonsenso, chiediamo la tutela del settore commerciale”.

Alessandro Rossi (Su) “Non sono intervenuti alcuni esponenti di Ap, come l’ex Segretario di Stato Masi, mentre l’intervento anticrisi appare un po’ povero. È necessaria una maggiore riflessione per trovare una soluzione intermedia, vedremo se c’è la disponibilità a un confronto reale”.

Roberto Giorgetti (capogruppo Ap): “E’ stato messo in atto il solito teatrino della politica in molti interventi e c’è stata un’inversione di tendenza nell’approccio al bilancio da parte dell’opposizione, con gli emendamenti concentrati su poche cose e senza confronto. L’eredità che ci lasciano è difficile, con la presidenza di Banca Centrale rimandata per il veto dei Ddc. Nel bilancio gli elementi per affrontare la crisi ci sono anche se in 10 giorni era difficile mettere a punto chissà quale proposta nuova”.

Francesco Mussoni (Pdcs): “Dobbiamo recuperare in Aula serenità politica. Non potevamo dare un’impostazione diversa al bilancio, non è una legge omnibus e dall’opposizione arriva un clima polemico”.

Vanessa Muratori (Su): “Il limite maggiore del bilancio è che non si scosta da quello precedente per via della crisi innescata da Ap. Si aumentano i fondi per il mutuo agevolato per la prima casa, foraggiando così l’uso speculativo del territorio. Inoltre, i 4,5 milioni di euro per le imprese non vengono spiegati: l’economia da sola non va lontano. Infine mancano misure di carattere sociale”.

Federico Bartoletti (Eps): “Gli appelli della minoranza a un rapporto costruttivo erano graditi, ma certi toni sono strumentali. In 10 giorni abbiamo creato un contenitore che poi declineremo in atti specifici. Se si vuole un rapporto costruttivo ci deve essere un atteggiamento costruttivo”.

Ivan Foschi (capogruppo Su): “Non si possono invocare i soli 10 giorni di Governo come scusa, la legge di Bilancio deve essere lo strumento per avviare le misure più urgenti. Nel documento c’è la totale carenza di proposte. Rilevo incoerenza e superficialità da parte dell’Esecutivo”.

Replica del Segretario di Stato per le Finanze:
Gabriele Gatti “Le cifre che noi abbiamo dato sono state calcolate alla luce della situazione generale e in base alle indicazioni tecniche che ci sono giunte; questo nostro non è un atto di accusa. Vorrei avere esagerato con le cifre, ma purtroppo temo che non sia così. A chi mi chiede se la riduzione della monofase porti alla diminuzione dell’igr, rispondo che speriamo che non accada, ma che noi lo abbiamo comunque preso in considerazione. E per quanto riguarda la Commissione mista di giovedì, io vi confermo che andiamo a Roma per sostenere le nostre banche, mantenere gli accordi ed evitare che ci siano delle conseguenze da parte italiana.
Io non ho mai detto sbrigativamente che questi emendamenti non vanno bene, ma ho detto che non rientrano nel bilancio. Molti sono condivisibili, ma hanno bisogno di leggi specifiche. Con l’approvazione di questo bilancio potremo poi lavorare per affrontare tutto il resto tra cui ammortizzatori sociali, asili.

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