Flavio Carboni, fra Rimini, San Marino e Forlì. Lirio Abbate, L’Espresso

Flavio Carboni, fra Rimini, San Marino e Forlì. Lirio Abbate, L’Espresso

L’Espresso domani pubblica un articolo di Lirio Abbate, intitolato Carboni yacht club con sottitolo Spunta il faccendiere nel crac della holding nautica di Rimini. Un intrigo da 100 milioni tra barche fantasma, investigatori corrotti e il misterioso suicidio di un ex generale della Finanza.

San Marino viene citato non per un

collegamento diretto con Carboni, e nemmeno per la

nuova inchiesta di Di Vizio, ma per i rapporti di Carboni con Giulio Lolli di Rimini Yacht (e di Rimini Yacht San Marino Srl).

Fiumi di soldi che corrono tra banche e leasing, un potente ex generale della Finanza che si suicida quando vede arrivare la perquisizione, panfili fantasma, una pattuglia di ufficiali sotto inchiesta per corruzione e adesso anche lo zampino di Carboni ad alzare il livello della trama.
Al centro dell’indagine c’è la maxi truffa che ha rovinato l’estate a facoltosi imprenditori italiani e sammarinesi, ma anche a decine di società di leasing. La storia parte da Rimini con Giulio Lolli, 45 anni, considerato fino a pochi mesi fa il maggiore commerciante italiano di barche di lusso a motore, presidente della Rimini Yacht che nel 2007 ha fatturato 32 milioni di euro.

Leggi l’articolo di Lirio Abbate, L’Espresso

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