Un malore sul campo: inutili i tentativi di rianimarlo. Se n’è andato così ad appena 37 anni il campione di volley Vigor Bovolenta, ex colonna della Nazionale italiana di pallavolo (dal ’95 alle Olimpiadi del 2008) e attuale giocatore della Softer Forlì in B2. Ieri sera, nel corso del match contro la Lube, a Macerata, dopo aver giocato due set, a metà del terzo è stato preso da un affanno: si stava dirigendo verso la panchina dopo aver lasciato la linea di battuta, quando si è accasciato a terra perdendo coscienza. «Mi sento male, aiuto», sarebbe riuscito a dire rivolgendosi al suo allenatore Stefano Mascetti.
I sanitari hanno provato a rianimarlo sul posto per quasi un’ora, dopodiché l’hanno trasportato d’urgenza al pronto soccorso della cittadina marchigiana in condizioni gravissime. Poco dopo mezzanotte, l’annuncio: Vigor non ce l’ha fatta. Lascia moglie (Federica Lisi, anche lei pallavolista) e quattro figli.
Originario di Rovigo, ha iniziato la sua carriera a Ravenna. Campione d’Europa con la nazionale juniores nel 1992, ha esordito tra gli “adulti” con Julio Velasco, all’Havana nel 1995: 206 le presenze tra gli Azzurri, arrivando a giocare la finale olimpica ad Atlanta nel 1996. In Nazionale, ha vinto la World Cup nel ‘95, portato a casa un argento e un bronzo agli Europei del ’95 e del ’99; ha chiuso la carriera tra gli Azzurri giocando la sua seconda Olimpiade a Pechino 2008. Tra i vari club, ha vestito le maglie del Messaggero Ravenna (vincendo uno scudetto, tre Coppe campioni, una Coppa Italia, una Coppa Cev e due Supercoppe europee), ma anche di Ferrara, Roma, Palermo, Modena (per la quale ha vinto lo scudetto nel 2002), Piacenza, Perugia e quindi a Forlì. E’ qui, a Forlì, che ha lasciato la serie A ma, nella volontà di non lasciare il campo, aveva deciso di iniziare una nuova carriera dirigenziale con la Softer, dalla B2. Lunedì l’autopsia: sui campi da volley di serie A, oggi, si osserverà un minuto di silenzio.