Formazione antimafia per magistrati

Formazione antimafia per magistrati

Un magistrato in piu’ e un corso di
formazione su crimine organizzato e riciclaggio per tutte le
dodici toghe impegnate nel Tribunale unico della Repubblica di
San Marino. La giustizia sammarinese si rimbocca le maniche per
essere all’altezza delle nuove sfide che l’attendono contro la
criminalita’, ma anche in vista dell’esame autunnale del
Moneyval, Comitato nella lotta al riciclaggio e al terrorismo del
Consiglio d’Europa. Il congresso di Stato ha infatti dato il via
libera alla richiesta presentata dal magistrato dirigente del
Tribunale sammarinese, Valeria Pierfelici, per l’aumento di
organico. Ad annunciarlo e’ il segretario per la Giustizia,
Augusto Casali, nel corso della presentazione alla stampa di
un’iniziativa di formazione per i magistrati, realizzata in
collaborazione con la Fondazione Caponnetto. “Avvieremo a breve
le procedure per dotare il Tribunale di un altro magistrato
della legge- annuncia Casali- che sara’ messo a disposizione per
l’attivita’ di antiriciclaggio”. A cio’ si aggiunge l’iniziativa,
che partira’ a fine settembre, di formazione per magistrati,
chiamati a seguire un corso con materie dal calibro di “lotta al
crimine organizzato internazionale”, “metodologia del riciclaggio
di denaro sporco”, “storia della mafia” e “infiltrazione
amministrativa della criminalita’ organizzata”.
“San Marino ha intrapreso la strada del cambiamento e di
maggior trasparenza- spiega il Guardasigilli- mi pare stiamo
facendo gradualmente passi in avanti”. Pesano infatti i rischi
legati alla presenza di organizzazioni criminali nella vicina
riviera, e piu’ in generale, la globalizzazione del fenomeno.
Contro cui Casali allarga le braccia: “Possiamo metterci tutta la
nostra volonta’, aumentare gli organici e attrezzarci- manda a
dire- ma resta necessario mettere in piedi una collaborazione
forte con i magistrati e le forze dell’ordine italiane”.
Malgrado “i rapporti con l’Italia
non siano idilliaci”, ricorda Casali, “San Marino e’ una realta’
di 60 chilometri quadrati e 30 mila abitanti, possiamo arrivare
fino a un certo punto”. Il concetto e’ ribadito dal magistrato
dirigente, presente all’incontro: “La condotta criminale non si
ferma a San Marino”. Percio’ “la collaborazione e’
imprescindibile”. Il giudice Pierfelici spiega poi ulteriori
preoccupazioni: “Ci sono gli aspetti legati all’ordine pubblico-
chiarisce- che puo’ essere compromesso dalla criminalita’ e non
siamo in grado di garantirlo”.
Concordi i rappresentanti dalla Fondazione presenti: “Contro
la criminalita’ organizzata- spiega Lorenzo Diana- nessun Paese
puo’ farcela da solo, e’ ovviamente materia di collaborazione
internazionale”. Sui rischi incombenti si esprime il presidente,
Salvatore Calleri: “San Marino e’ piccola e puo’ essere fragile
al confronto con la realta’ criminale, presente nella vicina
Emilia Romagna, nelle Marche, in Toscana”. Si deve percio’ porre
attenzione a nuove infiltrazioni, “al classico riciclo legato
all’acquisto di attivita’ turistiche, alberghi e agriturismi”.

Quali rischi poi sono legati alla realizzazione di un futuro
Casino’ sul Titano? “Avere capitale non significa assolutamente e
necessariamente mafia- assicura Diana- il mafioso cerca di starci
dentro, percio’ e’ necessario innalzare il livello di guardia”.
Infine, di fronte ai timori espressi dal magistrato dirigente, la
domanda viene spontanea: nelle inchieste recenti sul riciclaggio,
sono emersi legami con la criminalita’? Pierfelici oppone il
segreto istruttorio: “Sulle indagini in corso- risponde secca-
non possiamo parlare”.

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