Formazione per laureati

Formazione per laureati

Anche a San Marino partirà un Corso di Alta Formazione per laureati in cerca di lavoro, così come sta avvenendo in molte regioni italiane ed europee. La crisi economica e occupazionale non risparmia infatti nemmeno chi ha fatto studi superiori, come sta capitando più frequentemente a quanti hanno un titolo di laurea di aree generaliste, erroneamente definite “lauree deboli”.
Un Corso di formazione di 750 ore, quasi un “master”, per aiutare i giovani sammarinesi ad avvicinarsi alla cultura aziendale, all’innovazione e per imparare a spendere meglio gli studi già terminati.
Dall’analisi delle graduatorie del nostro Ufficio del Lavoro sono state individuate una cinquantina di posizioni di giovani laureati che non hanno ancora trovato una stabile e soddisfacente collocazione lavorativa.
A loro le Segreterie di Stato per il Lavoro e per l’Istruzione, l’Università e le Politiche Giovanili, in collaborazione con l’Università degli Studi, propongono un Corso di Alta Formazione Universitaria su Cultura d’Impresa e d’Innovazione. Management Aziendale, che partirà nell’autunno 2010.
L’incarico di studiare l’articolazione del Corso e la sua direzione è affidato al prof. Renato Di Nubila (Università di Padova) e l’organizzazione al Dipartimento della Formazione dell’Ateneo sammarinese.
Il Corso, annuale, è rivolto in particolare ai laureati in lettere, psicologia, formazione, scienze politiche, scienze sociali, giurisprudenza…, che abbiano interesse ad integrare i propri studi con importanti elementi di conoscenza e di competenze aziendali e organizzative.
Docenti di quattro Atenei – oltre quelli della nostra Università – esperti aziendali, testimonial d’eccezione lavoreranno con i corsisti su temi diversi: cultura aziendale, economia e finanza, psicologia del lavoro, comportamento organizzativo e management delle risorse umane, servizi web e di rete… Un periodo di stage in azienda metterà i corsisti in condizione di “sporcarsi le mani di lavoro” e un viaggio a obiettivi mirati farà conoscere direttamente processi di innovazione.
La Camera di Commercio e l’Associazione Nazionale dell’Industria di San Marino, insieme a numerose aziende sammarinesi (Ceramiche del Conca, Gruppo SIT, Colombini, Gruppo ASA, GemBB, Camar sma, Telecom Italia San Marino, Giochi del Titano, Industrie Montanari, Titancoop, Fondazione XXV Marzo, Cotes, Gies, Tecnologica, ALI) sono gli sponsor ufficiali di questa iniziativa e hanno fin da subito dimostrato la piena disponibilità a garantire le loro sedi per gli stage formativi previsti dal Corso.
Le iscrizioni si apriranno alla fine di agosto, quando il fascicolo che spiega tutte le modalità di realizzazione del Corso verrà spedito alle famiglie sammarinesi.
Il costo di iscrizione al Corso ammonta a 3.500 Euro, ma per quanti sono regolarmente residenti a San Marino il Governo mette a disposizione un contributo d’iscrizione di Euro 1.000, che sarà erogato al termine del Corso, per quanti avranno frequentato. Sono inoltre previsti dei premi di studio – messi a disposizione da alcune aziende – per quanti seguiranno il Corso con profitto.
Il Corso avrà luogo solo se si raggiungerà il numero minimo di 20 iscritti.
La frequenza al Corso è aperta anche a cittadini italiani delle province vicine.

Si tratta di un’iniziativa di particolare interesse per il Titano, in un periodo di trasformazione del mondo del lavoro e quando la difficoltà economica che si riscontra oggi a San Marino e in altri Paesi europei si traduce, purtroppo sempre più spesso, nel fenomeno della disoccupazione giovanile, anche di quella con grado di istruzione universitaria.
Ciò che preoccupa e interroga tutta la società è il rischio di perdere una intera generazione di laureati, che con difficoltà trovano spazio nelle offerte lavorative. Esistono infatti professionalità specifiche che sono al momento poco richieste, alle quali è necessario offrire una ulteriore formazione che garantisca competenze più appetibili e interessanti per il mondo del lavoro. Si tratta anche di aiutare le aziende a scoprire in questi laureati i “preziosi” talenti che posseggono e che potrebbero dimostrarsi sul campo valide “menti d’opera”.
Siamo così davanti a una proposta che ben interpreta, per i giovani, l’urgenza di nuove politiche attive.

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