Franco Cavalli – La Serenissima: Tolta al momento ai giornalisti la possibilità di nominare un proprio rappresentante

Franco Cavalli – La Serenissima: Tolta al momento ai giornalisti la possibilità di nominare un proprio rappresentante

La Serenissima

Al momento l’assemblea della Consulta è convocata per il 9 giugno, ma potrebbe non essere necessaria

Informazione, oggi l’ultimo giorno per
presentare le candidature per l’Authority 

Tolta al momento ai giornalisti la possibilità di nominare un proprio rappresentante

Franco Cavalli

Si va verso il passaggio finale che
porterà all’elezione di tutti gli organismi
istituiti dalla legge sull’editoria
e professione giornalistica,
entrata in vigore circa 6 mesi fa.
Termina questa sera a mezzanotte
infatti, il tempo concesso dalla Consulta
per l’informazione ai rappresentanti
delle testate giornalistiche
sammarinesi, per presentare le candidature
per il ruolo di componente
dell’Autorità garante per l’Informazione.

Si tratta di un organismo,
che grazie alla nuova legge avrà
compiti particolarmente delicati,
quali ad esempio l’applicazione delle
eventuali sanzioni deontologiche
agli operatori dell’informazione,
l’assegnazione delle provvidenze
per l’editoria, evita che si creino
posizioni dominanti all’interno del
settore e tiene i registri di imprese,
testate e associazioni dei giornalisti.
L’Autorità è composta da cinque
membri, compreso il presidente,
nominati dal Consiglio Grande e
Generale. Nella legge si prevede
che debbano avere “conoscenze nel
campo dei media ovvero titoli di studio
e professionali attinenti il settore e può
essere coadiuvata da un esperto legale
dell’amministrazione pubblica”. L’incarico
dura 3 anni e “la nomina è
incompatibile con la carica di membro
del Consiglio Grande e Generale
e con le cariche in organismi direttivi
di associazioni sindacali e di
categoria nonché di presidente, segretario
politico e membro di segreteria
politica di partiti e movimenti
politici”. Ma da chi è composta?
“Il presidente dell’Autorità – c’è
scritto nella legge – è nominato su
proposta del segretario di Stato
con delega all’Informazione. Due
membri dell’Autorità sono nominati
su proposta della Consulta al
Consiglio Grande e Generale, di
cui uno in rappresentanza di testate
giornalistiche cartacee (quotidiani
o periodici), testate on-line e agenzie
di informazione, e uno in rappresentanza
di testata giornalistica
radiofonica/televisiva di Stato. Un
membro è nominato su proposta
dei Gruppi Consiliari di maggioranza
ed uno su proposta dei Gruppi
Consiliari di minoranza”.

Scriveva nella relazione (disponibile
sul sito del Consiglio) di
presentazione della legge il segertario
di Stato Iro Belluzzi a proposito
dell’Authority: “Questa Autorità,
vista la volontà di rendere gli
operatori dell’informazione veri protagonisti del settore nel quale
lavorano, saranno scelti solo fra i
professionisti del settore e saranno:
due indicati direttamente dalla
Consulta”.
Purtroppo non sarà proprio così
perchè in base a un parere verbale
rilasciato dall’Avvocatura di Stato,
dove nella legge è scritto “in
rappresentanza di”, indica “il presupposto
che siano le testate giornalistiche
ad indicare chi li rappresenta.
Pertanto le testate devono esprimersi
su chi per loro è rappresentativo e comunicare
il nominativo alla Consulta”.
Di fatto quindi sono gli editori, in
quanto rappresentanti delle testate
giornalistiche a scegliere il proprio
rappresentante, salvo non mettersi
d’accordo e quindi mettere ai voti in
Consulta i nominativi (in Consulta
gli editori rappresentano meno del
10% degli aderenti).

A ieri l’unico nominativo comunicato,
quello da parte di RTV, e cioè
Stefano Valentino Piva, ex presidente
del Cda di Rtv, che però, se
solo un anno fa fosse stato eletto
alla presidenza della Dc, sarebbe
risultato ora incompatibile con tale
incarico.
Se alla mezzanotte di oggi, arrivasse
un solo nominativo dalle testate
giornalistiche, sarebbe di fatto
esautorato il ruolo degli operatori
del settore nel poter dire la loro sulla
scelta dei componenti l’Autorità
garante all’assemblea del 9 giugno

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