Frattini a San Marino per l’accordo di cooperazione

Frattini a San Marino per l’accordo di cooperazione

SAN MARINO- Al G20 che si aprirà a Londra il 2 aprile “non si parlerà di black list per San Marino”, il quale ora, con l’adozione dell’articolo 26 del protocollo Ocse del 2005, “ha imboccato una strada irreversibile” che riguarda “la trasparenza, la tracciabilità dei capitali”. Tutto questo l’Italia “lo testimonierà a Londra” davanti agli altri 19 paesi più industrializzati del mondo. Lo dice il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini che stasera sul Titano ha firmato assieme all’omologa sammarinese, Antonella Mularoni, una parte dell’accordo di cooperazione tra i due paesi, un accordo “impantanato per anni” e che adesso si è sbloccato “perché il governo italiano ha riscontrato una forte e decisa volontà politica di quello sammarinese di rispondere alla parte italiana”.

Non è stata siglata, però, la parte finanziaria dell’intesa e nemmeno quella che riguarda le doppie imposizioni tra Italia e San Marino, ma lo stesso Frattini ammette che “bisognerà vedere cosa esce dal G20”, comprese le richieste che riguardano il segreto bancario, nota che a San Marino ha un certo peso. Questo pure se il ministro sammarinese degli Esteri, anche nei giorni scorsi ha di nuovo affermato che è un tema da discutere seriamente sotto il Titano, visto che le richieste di rinunciarvi arrivano da tanti paesi europei, oltre che dagli Stati Uniti. E’ vero che l’accordo, fermo per anni (l’ultimo risale al 1991), è stato sbloccato in poche settimane, ma è solo, aggiunge Frattini, “perché gli staff hanno lavorato molto per arrivare a un risultato”.


Prima di oggi, insomma “si pensava che non si fosse imboccato una via irreversibile, positiva, per quanto ci riguarda”, prosegue il ministro degli Esteri italiano, Frattini, che poi rammenta il fatto che l’Ocse ha risposto positivamente alla lettera inviata dalla Repubblica di San Marino nei giorni scorsi: insomma, taglia corto Frattini, “chi doveva rispondere positivamente l’ha fatto”. Nella missiva, San Marino sancisce l’adesione, dopo anni di tentennamenti, allo scambio di informazioni tra i paesi per quanto riguarda il fisco (pure se in casi che verranno definiti di volta in volta e a seconda degli accordi bilaterali tra i vari paesi).

Il testo dell’accordo firmato stasera verrà reso noto da domani, ma di certo c’è che contiene una dichiarazione congiunta in materia finanziaria, un accordo per rendere internazionale (e a tutti gli effetti anche sammarinese) l’aeroporto di Rimini. Al resto, cioè alla parte finanziaria vera e propria, si lavorerà da Pasqua, dopo il G20. Probabilmente sia per recepire le direttive degli altri paesi, sia per contrattare alcune materie delicate, sulle quali, presumibilmente, è più difficile trovare la quadra

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