Gatti pare aver confermato quanto rivelato da Fantini, sostenendo di averlo fatto per il Paese

Gatti pare aver confermato quanto rivelato da Fantini, sostenendo di averlo fatto per il Paese

Ho operato esclusivamente
nell’interesse della Cassa di Risparmio, e del Paese, nel
tentativo di evitare tutte le problematiche che poi, nel
concreto, si sono verificate”. Parla Gabriele Gatti, consigliere
Pdcs, ed ex segretario di Stato per le Finanze, tirato in ballo-
anche se senza citazione diretta- dalle dichiarazioni dell’ex Ad
di Carisp, Mario Fantini, che ha presentato nei giorni scorsi un
esposto alla Procura di Forli’ con i file audio di un incontro,
avvenuto a Palazzo Begni nel 2008, in cui “due segretari di
Stato” avrebbero fatto pressioni per la risoluzione del
contenzioso tra Carisp e Sopaf nell’affaire Delta.
Pochi mesi dopo, l’intervento dello stesso ex responsabile per
le Finanze nella partita della holding bolognese era stato
sollevato anche nel noto memoriale anonimo attribuito a Gilberto
Ghiotti, ex presidente Carisp, e mai smentito. Percio’, chiamato
di nuovo in causa, Gatti- che oggi non ricopre piu’ il ruolo di
segretario di Stato- conferma in sostanza quanto ha piu’ volte
ribadito sulla vicenda in Consiglio grande e generale.
“In questo momento non voglio entrare
nel merito dell’operato del dottor Fantini e della sua
correttezza”, spiega Gatti alla ‘Dire’, riferendosi al fatto che
l’ex ad dell’istituto sammarinese si era presentato a un
colloquio con due segretari di Stato con un registratore
nascosto. Piuttosto, “desidero sottolineare- prosegue- che nella
mia veste di segretario di Stato per le Finanze ho operato
esclusivamente nell’interesse della Cassa di Risparmio e nel
tentativo di cercare di evitare tutte le problematiche che poi
nel concreto si sono verificate”. E su cui si interroga Gatti:
“Forse si sarebbero potute evitare, intervenendo pochi mesi prima
del commissariamento di Delta e dell’arresto del dottor
Fantini?”.
L’esponente scudocrociato allarga le braccia, perche’ una
risposta, ad oggi, non e’ possibile averla. Ma assicura: “Il
governo, allora appena insediato, non poteva rimanere inerte di
fronte ai gravi rischi che fin dall’inizio del 2009, e certamente
anche prima, si stavano rivelando, non solo per la Cassa di
Risparmio, ma per l’intero Paese”. Su un altro punto invece Gatti
non ha dubbi: “Di sicuro- puntualizza- il commissariamento di
Delta e gli arresti del dottor Fantini e degli altri dirigenti
hanno arrecato danni terribili alla nostra Repubblica”.
E qui l’ex segretario alle Finanze insiste: le vicissitudini
giudiziarie dell’ex amministratore delegato dell’istituto “hanno
pesantemente condizionato le relazioni con l’Italia. Forse,
quindi, dovremmo chiederci perche’ il dottor Fantini non ha fatto
nulla per cercare di evitare tutto questo”.
Il consigliere Gatti si dice percio’
“completamente d’accordo” sulla necessita’ di fare piena luce su
queste vicende, “su come si puo’ essere arrivati- ribadisce- a
una situazione cosi’ grave che ha messo in gravissima difficolta’
l’intero Paese”.

Prima di concludere, Gatti non si dimentica l’ultima tirata
d’orecchie a chi lo ha tirato in ballo: “Ora- manda a dire-
vorrei limitarmi solamente a ricordare che, mentre il dottor
Fantini era agli arresti e si preoccupava delle proprie quote
personali in Delta, tutte le forze politiche e l’intera
Repubblica non solo si preoccupavano ma cercavano di lavorare,
come lo stanno facendo tutt’ora, per superare il momento di
gravissima difficolta’ della Cassa di Risparmio e ridare
credibilita’ al nostro Paese”.

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