Gazzettino, Giancarlo Amadori: Fondi neri Mantovani, dopo le confessioni l’indagine punta verso gli alti livelli

Gazzettino, Giancarlo Amadori: Fondi neri Mantovani, dopo le confessioni l’indagine punta verso gli alti livelli

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Fondi neri Mantovani, dopo le confessioni l’indagine punta verso gli  alti livelli

La procura dopo quelli di Claudia Minutillo, ex segretaria di Giancarlo Galan, ottiene chiarimenti dal manager Colombelli

Giancarlo Amadori

VENEZIA – Lungo interrogatorio ieri mattina in Procura a Venezia per William Alfonso Colombelli. L’ex console di San Marino, accusato di aver utilizzato la sua società, la Bmc Broker, come “cartiera” per produrre false fatture per conto della Mantovani spa, è stato ascoltato per oltre quattro ore dai sostituti procuratore Stefano Ancilotto e Stefano Buccini, alla presenza del difensore, l’avvocato Renzo Fogliata. All’uscita della Cittadella della giustizia di piazzale Roma, tutti si sono trincerati dietro un secco “no comment”: nessuna dichiarazione, né da parte del legale dell’indagato, né degli inquirenti. Massimo il riserbo sul contenuto del verbale d’interrogatorio che potrebbe contenere novità interessanti per il prosieguo delle indagini.
La scelta di farsi ascoltare dai magistrati alla vigilia dell’udienza fissata per venerdì, davanti al Tribunale del riesame di Venezia, potrebbe significare che Colombelli ha deciso di iniziare a collaborare con gli investigatori in modo da far venire meno le esigenze cautelari, almeno in parte, e poter quindi ottenere una misura meno afflittiva del carcere. Ma sarà necessario attendere qualche giorno per capire se le cose stanno effettivamente così. Normalmente le dichiarazioni rese da un indagato devono essere prima verificate e riscontrate. Accertamenti che la guardia di finanza ha già attivato dopo l’interrogatorio di 6 ore sostenuto la scorsa settimana dall’amministratore delegato di Adria Infrastrutture, Claudia Minutillo, alla quale pochi giorni più tardi sono stati concessi gli arresti domiciliari con il parere favorevole del pm Ancilotto. La confessione della Minutillo, che in passato è stata una delle collaboratrici più strette dell’allora presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, potrebbe aprire nuovi scenari. Per questo motivo non si esclude che l’inchiesta possa portare a clamorose novità fin dai prossimi giorni, allargando lo spettro delle indagini ad altri soggetti, anche ad alto livello.
Mentre Minutillo e Colombelli hanno scelto di parlare con la Procura, ha optato per la linea del silenzio il presidente della Mantovani, Piergiorgio Baita, l’uomo che probabilmente avrebbe più cose da raccontare agli inquirenti, in particolare sulla destinazione dei “fondi neri” per milioni di euro che la società di costruzioni sarebbe riuscita a creare attraverso le presunte false fatturazioni. Dove sono finiti tutti quei soldi? A chi sono stati versati e per quale motivo? I difensori di Baita, gli avvocati Piero Longo e Paola Rubini, hanno presentato ricorso al Riesame eccependo innanzitutto la competenza territoriale di Venezia a proseguire l’indagine, sostenendo che, se reati sono stati commessi, il compito di perseguirli spetta ai magistrati di Padova, dove si trovano gli uffici finanziari della Mantovani. Il Gip Scaramuzza ha già rigettato una prima istanza presentata su questo punto, ribadendo che la competenza ad indagare è della Procura di Venezia. Ma la battaglia è soltanto all’inizio.

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