Antonella Zaghini, La Voce di Romagna, Intervista a Pier Paolo Fabbri

Antonella Zaghini, La Voce di Romagna, Intervista a Pier Paolo Fabbri

 La Voce di Romagna San Marino

L’intervista. Fabbri
(Abs): prioritario aprire il sistema bancario all’esterno, così come definire il
memorandum con Bankitalia

La Repubblica non persegua  la via del
debito

Antonella Zaghini 

Dall’analisi Fondo monetario internazionale, alle prospettive di sviluppo, con l’obiettivo di aprire li sistema bancario sammarinese oltre i nove Castelli più una raccomandazione che quando arriva dal mondo delle banche, cattura l’attenzione: San Marino non persegua la strada del debito pubblico. Così suggerisce Paolo Fabbri, presidente dell’Associazione bancaria sammarinese.

Presidente Fabbri, il Fondo monetario internazionale nelle sue conclusioni sulla visita a San Marino ha evidenziato che, dopo l’emorragia post scudo fiscale, i depositi bancari si stanno stabilizzando e addirittura in qualche banca vanno lentamente aumentando. Si ritrova in questa analisi? “L’istantanea scattata dal Fmi collima con l’attuale stato delle nostre banche. E’ vero, si stanno stabilizzando i depositi. Non dimentichiamoci però che siamo in una situazione di mercato chiuso. I cambiamenti che abbiamo messo in atto per adeguare agli standard internazionali, ancora, non sono adeguatamente riconosciuti dall’esterno. Per cui la nostra capacità di rapportarci con l’esterno è assolutamente debole, invece dev’essere l’obiettivo da perseguire. Da parte nostra rìaìfermjamo come oggi le banche sammarinesi abbiamo acquisito norme e prassi interne coerenti con la normativa internazionale”.

Veniamo alla presidenza dell’Abs, il suo incarico è in prorogatio, ci sono sul suo successore? “Diciamo che al momento la situazione è ancora fluida”.

Lunedì prossimo sarà convocato il tavolo per lo sviluppo in cui sarà preso in esame il settore bancario e finanziario, che cosa vi aspettate in proposito dal governo? “Al governo abbiamo chiesto di avere un rapporto bilaterale. Crediamo che con molta buona volontà a quel tavolo si possono trovare degli argomenti da condividere, ma la specificità delle nostre richieste non possono che essere trattate e Iivello bilaterale. Però devo sottolineare che ho partecipato al primo incontro, quello dedicato al settore produttivo, e sono stato favorevolmente colpito dalla concretezza con cui è stato gestito il tavole dal segretario di Stato alle Finanze”.

Quindi, quali richieste porterete all’incontro di lunedì? “La nostra priorità è di aprire il nostro sistema bancario all’esterno, se fosse possibile anche oltre i confini europei. Oggi le tecnologie per quanto riguarda la finanza, consentono di operare e dialogare con qualsiasi area geografica, sarebbe paradossale che noi ci limitassimo da soli. Poi è necessaria l’emancipazione del sistema nel suo complesso. Non dimentichiamoci che è l’ambiente in cui anche il sistema bancario si muove, per cui serve una riforma del lavoro, un tribunale efficiente, tecnologie all’avanguardia, l’università, tutta una serie di condizioni chge sembrrebbero le solite citazioni di circostanza. Invece non è così. Questi sono temi strategici che abbiamo inquadrato nel libro bianco della finanza sammarinese”.

In Italia la formazione del governo è in alto mare, l’uscita dalla black list per San Marino non è più così immediata – fermo restando che l’Fmi ha detto che i 25 punti di Pil perso non si recuperano solo entrando nella lista bianca – lei pensa che San Marino, provato da questi lunghi anni di embargo, riuscirà a sopravvivere ad altri mesi con la ”maglia nera”? “San Marino ha dimostrato di avere una capacità di tenuta straordinaria. La Repubblica dovrebbe essere citata in qualche business school di Iivello internazionale, quindi non ho il minimo dubbio sul fatto che San Marino riuscirà a fare fronte alle avversità”.

Parliamo di Banca centrale, dopo il rafforzamento della vigiIanza che cosa si aspetta il mondo bancario? Penso al memorandum d’intesa con BankitaIia, per voi indispensabile, non è legato alla situazione di empasse politica, ma si muove su un piano tecnico … “L:Abs lo ha rimarcato in tante occasioni, una vigilanza forte è un valore per il sistema. Soprattutto se questa è l’azione che porta – attraverso un rapporto dialettico – a un riposizionamento del sistema in chiave di competitività. Quindi, si può partire anche dalla vigilanza, ma dobbiamo concludere comunque con un progetto di sviluppo. Sul memorandum il nostro auspicio è che si possa rapidamente arrivare alla sua definizione. Fermo restando che deve essere chiaro l’obiettivo di dotarlo dei giusti contenuti affinché la nostra idea di rilancio venga da questo favorita piuttosto che limitata”.

Nello scorso fine settimana lei è stato a Cernobbio al Forum Ambrosetti, che cosa si porta in Repubblica di questa trasferta? “Le faccio un esempio pratico, sempre il Fmi ha suggerito tagli per più di 40 milioni di euro per riportare il nostro bilancio in salute, quello che mi porto a casa dalla trasferta a Cernobbio è che Il problema del debito è un problema gravissimo, tale da condizionare tutte le strategie di un Paese. Sarebbe un errore clamoroso per San Marino seguire questa strada: finanziare la spesa corrente con il debito pubblico. Quindi blinderei il bilancio anche attraverso un obbligo di legge. La stabilità di bilancio dev’essere sancita per legge”.

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