Lorenza Lavosi di Il Resto del Carlino, a proposito della indagine ‘senza dimora‘, titola: Scoperta una ‘frode carosello’ con 33 società per evadere 300 milioni / Al vertice un calabrese che sotto di sè aveva 14 prestanome e due contabili
Per il volume di ‘affari’ movimentato dall’organizzazione truffaldina è la più grossa operazione degli ultimi quattro anni della Guardia di Finanza riminese.
Si parla della bellezza di 296 milioni di euro di imposte evase da una complessa organizzazione al cui vertice c’era Giuseppe Filardi, ex commerciante di preziosi di Reggio Calabria, che tra Rimini, Riccione e San Marino aveva trovato amicizie e terreno fertile per i suoi affari.
Ora indagato per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale, aveva messo insieme una complessa rete di ‘scatole cinesi’ che gli permettevano di frodare l’Iva e di piazzare sul mercato i telefonini che commercializzava a prezzi assolutamente concorrenziali.
Le fiamme gialle della compagnia di Rimini, guidate dal capitano Antonio Mariella, hanno denunciato 17 persone e indagato 33 società, di cui 12 sammarinesi, e scoperto 9 evasori totali.
L’indagine è stata chiamata ‘senza dimora’ per via dei prestanome delle 9 società cartiere, destinate cioè a fallire nel volgere di un anno, che si spostavano in continuazione per non farsi individuare.