Gerardo Filiberto Dasi. Cenni di una vita

Gerardo Filiberto Dasi. Cenni di una vita

GERARDO FILIBERTO DASI. CENNI DI UNA VITA
Sul Corriere della Sera, Arrigo Levi ha scritto che “Ogni anno avvengono due miracoli in Italia: lo scioglimento del sangue di San Gennaro e le Giornate  internazionali di studio del Centro Pio Manzù”. In effetti, il Centro rappresenta un unicum in Italia. Nessun istituto senza fini di lucro ha una interrotta attività (44 anni) guidata dalla stessa persona e dal suo staff.
Gerardo Filiberto Dasi nasce a Ferrara il 18 giugno 1924. Nel1948 si trasferisce a Verucchio con la moglie Luciana e le due figlie, Laura e Paola; l’unico figlio maschio è scomparso prematuramente a 17 anni in un incidente. Nel 1952 trasforma la sua passione per la cultura e l’arte in una professione. In quei tempi Dasi, essendo stato collaboratore di un Ministro delle Finanze, ferrarese come lui, è stato avvantaggiato nell’opera di trasformazione di una frazione del Comune, Villa Verucchio.
Tutto ebbe inizio una sera a cena in un ristorante del luogo, dove Dasi si trovava con Luigi Preti e la sua famiglia: fu lui che incitò Dasi a far riconoscere la frazione di Villa “Area depressa del tipo B”. Determinante al raggiungimento dello scopo fu il rapporto che Dasi già aveva con l’allora Prefetto di Forlì, Armando Gibillaro, il quale lo aiutò ad ottenere il grande beneficio che ne è derivato. Ciò significava poter usufruire di uno sgravio d’imposta per gli imprenditori che in quest’area avrebbero potuto edificare le loro aziende in esenzione fiscale per 12 anni.
La sua presenza sul territorio romagnolo, in particolare nell’entroterra riminese e nella zona del Marecchia, è contrassegnata da una intensa passione civile. Prova ne sia l’ottenimento, dopo accanite battaglie, di un Decreto Legge per salvare le colline dalle ferite inferte dalle cave di pietra, con ciò mostrando una sensibilità ambientalista che è la cifra di tutta l’attività del Centro Pio Manzù fondato nell’anno 1969. Il Centro Pio Manzù è organismo in status consultivo generale con le Nazioni Unite di New York.
A Verucchio Dasi si adopera per la realizzazione del nuovo ospedale di via Monte Ugone e ne viene nominato presidente; il suo impegno si estende a tutta la vita sociale del comune, caldeggiando la costruzione di strade, case popolari e ogni altro servizio utile alla città.
In campo artistico e culturale, Dasi contribuisce alla donazione alla Pro Loco del Comune di circa 300 opere d’arte moderna donate dai partecipanti agli “Incontri” di Verucchio degli “Artisti, Critici e Studiosi d’Arte” da lui fondati nel 1952. Negli anni ’60 e ’70 Dasi intrattiene un’intensa attività di promozione culturale ed artistica. Entra in contatto con celebri critici e artisti, tra cui Lionello Venturi, Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Leo Castelli e Ileana Sonnabend, di cui diventa amico e diretto collaboratore. Con questi personaggi fonda Biennali d’arte a San Marino ed altre rassegne ampiamente citate nei saggi di Storia dell’Arte. Egli stesso coltiva la pittura ed alcuni elaborati artistici figurano in importanti gallerie d’arte italiane e straniere.
Nella vicina Repubblica San Marino Dasi fonda la più importante Biennale d’arte (Oltre l’Informale, 1963), riferimento preciso delle avanguardie (la pop art è giunta a San Marino prima di giungere in Italia) e anticipazione puntuale della più nota Biennale di Venezia del 1964.
Accademico di merito di prestigiose Scuole, fra le quali è riconosciuto membro effettivo dell’Accademia internazionale Richelieu di Parigi (9-10-1958) e diviene componente del Comitato internazionale del Centro Studi e scambi internazionali e rappresentante della Wiener Secession per l’Italia. L'”Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst” di Salisburgo lo ha come rappresentante dell’istituzione per l’Italia.
Nel 1967 gli incontri organizzati da Dasi sono ormai noti in tutto il mondo: l’AICA (Associazione Internazionale Critici d’Arte) vi partecipa in quell’anno con la sua assemblea mondiale. Accanto al convegno e all’assemblea AICA, Dasi organizza a San Marino la VI Biennale internazionale “Nuove tecniche d’immagine”, una mostra sperimentale, aperta alle direzioni più vitali dell’avanguardia, di cui ancora si parla nelle aule universitarie di architettura e storia dell’arte. È – come dice lo stesso Dasi – il primo “bagno d’estetica”.
Nel 1970 ha realizzato a Rimini la 1°Biennale internazionale di metodologia Globale della progettazione “Le forme dell’ambiente umano” dove sono stati ospitati quali autorevoli relatori: il Presidente del Perù, Fernando Terry-Belaunde, progettista della Grande Carretera Marginal de la Selva in Perù, il grande architetto giapponese Kenzo Tange e il più grande saggista di urbanistica, Konrad Wachsmann.
Il cuore della vita personale, culturale e professionale di Dasi è però nel Centro Pio Manzù. Da oltre quarant’anni questa Associazione rappresenta un punto di riferimento nel panorama culturale italiano e internazionale contribuendo a generare attenzione sui grandi temi dell’umanità: ambiente, economia, energia, dialogo religioso, rapporti geopolitici, diritti della persona. Anche per questo Dasi è cittadino onorario di Rimini.
Dasi ha portato a Rimini il mondo, ecco alcuni dei nomi: Mikhail Gorbaciov, George Bush Senior, la Principessa Diana del Galles, la Regina Rania di Giordania; Javier Solana, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune, Unione Europea; Henry A. Kissinger, Premio Nobel per la Pace 1973 e già Segretario di Stato, USA; Javier Perez de Cuellar, già Segretario Generale delle Nazioni Unite; Oscar Arias Sanchez, già Presidente del Costa Rica e Premio Nobel per la Pace 1987; Graça Machel Mandela,moglie di Nelson Mandela, già First Lady del Sud Africa e del Mozambico;  Al-Waleed bin Talal bin Abdul Aziz Al Saud, Membro della famiglia reale saudita e presidente della Kingdom Holding Company; Giorgio Napolitano (1986) XI Presidente della Repubblica italiana; Simone Veil (1981) Presidente del Parlamento Europeo; Ahmed Zaki Yamani, Ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie, Arabia Saudita; Subroto (1985), Presidente dell’OPEC e Ministro dell’Energia e delle Risorse Minerarie, Indonesia; Helmut Schmidt (1989) Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca; Hans-Dietrich Genscher (1989), Ministro degli Esteri e Vice Cancelliere, Repubblica Federale Tedesca; Christiaan Barnard, Cardiochirurgo; Francis Fukuyama, Futurologo, Rand Corporation USA; Luc Montagnier, Virologo, Istituto Pasteur, Parigi; Edgar Morin, Direttore di Ricerca, Centre National de la Recherche Scientifique, Parigi; Paul R. Krugman, Economista, Massachusetts Institute of Technology, USA; Zygmunt Bauman, Professore di Sociologia, Università di Leeds; Mario Vargas Llosa, Scrittore, Perù; James Tobin, Premio Nobel per l’Economia 1981- Economista, Università di Yale; Wole Soyinka Premio Nobel per la Letteratura 1986, Nigeria; Wassily Leontief, Premio Nobel per l’Economia 1973, USA; Edward N. Luttwak, Consulente del Dipartimento di Stato, USA; Lord David Owen, Inviato dell’ONU in Bosnia – Uomo di Pace 1993; John Naisbitt, Futurologo, USA; Alvin e Heidi Toffler, Autori e futurologi, USA; Jan Tinbergen, Premio Nobel per l’Economia nel 1969; Alan Friedman, Giornalista e scrittore, USA; Raimon Panikkar, Filosofo del dialogo interreligioso; Jean-Claude Trichet, Presidente della Banca Centrale Europea; Evo Morales, Presidente della Bolivia; Oscar Arias Sanchez, Presidente della Costa Rica e Premio Nobel per la Pace; Lubna bint Khalid Al Qasimi, Ministro del Commercio Estero, Emirati Arabi Uniti; Amartya K. Sen, Premio Nobel per l’Economia 1998; Stjepan Mesic, Presidente della Croatia; Jeremy Rifkin, Fondatore e Presidente, Foundation on Economic Trends, USA; Sharon Stone, Star cinematografica, USA; Derek Walcott, Premio Nobel per la Letteratura 1992, St. Lucia; Muhammad Yunus, Fondatore, Grameen Bank, Bangladesh; Rawya Saud Al Busaidi, Ministro dell’Istruzione Superiore, Oman; Salman bin Abdul Aziz bin Salman Al Saud, Membro della famiglia reale saudita; nonché svariate centinaia di personalità di prestigio mondiale.

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