Ormai i giochi sono fatti nella Repubblica di San Marino. I giochi presso il casinò di Rovereta cominciano a far parte dell’ordinario presso i politici sammarinesi. Tutti i partiti, all’infuori di Sinistra Unita, si sono ammorbati del lezzo dell’uomo-bastone-del-pollaio e con la solita ipocrisia affermano che non saranno i giochi a costituire la base della economia sammarinese.
Lo si è visto durante la discussione in Consiglio della relazione dell’Ente di Stato dei Giochi, riferimento dell’Agenzia Dire Torre1.
A quanto pare nessun consigliere – si spera di essere smentiti! – ha chiesto che venga vietata qualsiasi forma diretta o indiretta di invito al gioco nella Repubblica di San Marino.
Vedi riferimento Agenzia Dire sul dibattito in Consiglio, relazione Ente di Stato dei Giochi.