Giornata internazionale della donna a San Marino, la Csu organizza un cineforum sul film “Il diritto di contare”

Giornata internazionale della donna a San Marino, la Csu organizza un cineforum sul film “Il diritto di contare”

In occasione della Giornata internazionale della donna, la Centrale sindacale unitaria organizza una iniziativa culturale e di riflessione con la proiezione del film “Il diritto di contare”, in programma martedì 5 marzo alle ore 20.30 nella sala Montelupo di Domagnano (San Marino).

“Il diritto di contare”, film diretto da Theodore Melfi nel 2016, è basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly e racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la Nasa, sfidando il razzismo e calcolando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11.

“Il diritto di contare” ha anche ricevuto tre candidature ai Premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, e due ai Golden Globe, tra cui quello per la migliore colonna sonora originale.
Protagonista della pellicola è Taraji Penda Henson, affiancata da Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner, Kirsten Dunst e Jim Parsons.

Il film, spiega la Centrale sindacale unitaria in una nota, “sarà introdotto dalla Maria Elena D’Amelio, docente dell’Università di San Marino, che coordinerà anche il successivo dibattito”.

“’Il diritto di contare’, ambientato negli anni ’60 negli Stati Uniti d’America, racconta la vicenda vera di tre donne di colore che hanno sfidato la segregazione combattendo con grande coraggio, eleganza e  competenza il razzismo e il sessismo presente in quegli anni anche in un ambiente colto come la Nasa. Grazie alle loro competenze, contribuirono al successo di alcune missioni spaziali straordinarie, tra cui quella che portò l’uomo sulla Luna – dice la Centrale sindacale unitaria -. Un film che mostra i passi avanti fatti per sconfiggere il razzismo, che mette in evidenza anche quelle forme sottili di pregiudizio sessista e razziale che ancora persistono nella mentalità di molte persone e, soprattutto, dimostra che se vengono migliorate le condizioni di lavoro delle donne, queste vanno a beneficio dell’intera collettività”.

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