Giuliano Tamagnini (Csdl): Decreto Mussoni: se questa è democrazia…

Giuliano Tamagnini (Csdl): Decreto Mussoni: se questa è democrazia…

La prossima settimana il Decreto va in Consiglio Grande e Generale per diventare, se approvato, una legge definitiva che stravolge il diritto al lavoro e cancella decenni di conquiste democratiche dei lavoratori. Con questa seconda accelerazione il Segretario per il Lavoro conferma il suo metodo autoritario e da regime antidemocratico
21 settembre 2011 – Dopo le vibranti proteste elevate nei confronti dell’atteggiamento   vergognoso e prevaricatore di ogni più elementare diritto messo in campo con la fulminea approvazione del Decreto Mussoni, il Segretario per il Lavoro fa sapere  che nel pomeriggio di venerdì 23 settembre ha convocato un incontro per “esporre”, bontà sua, le proposte del sindacato che avrà ritenuto di accogliere; e lì finisce il confronto, perché il Decreto, iscritto con altro blitz all’odg del Consiglio già la prossima settimana, potrebbe diventare definitivamente legge. Sul piano del metodo, che in questo caso ha quantomeno la stessa valenza della sostanza, se il Segretario Mussoni voleva almeno tentare di recuperare un rapporto col Sindacato – visto che il Decreto ha una durata di novanta giorni e quindi partendo dal 9 agosto, data della sua promulgazione, resta in vigore fino al 9 novembre – avrebbe avuto tutto il tempo di confrontarsi. Ma evidentemente ha scelto per la seconda volta di adottare il suo metodo autoritario ed antidemocratico già sperimentato.
Ricordate infatti lo scorso inizio agosto? Il neo Segretario per il Lavoro, colto da improvviso impeto di onnipotenza, aveva convocato le parti sociali per comunicare, sottolineo comunicare, la sua intenzione di adottare un decreto d’urgenza per “meglio regolamentare”, secondo lui, l’invio al lavoro. Secondo me invece l’obiettivo vero è di mettere completamente in mano alle imprese e ai politici di turno le sorti e le legittime aspirazioni lavorative di tanti giovani sammarinesi… Allora il buon Mussoni ci disse di avere la necessità di adottare con estrema urgenza questo Decreto (un giorno qualcuno dovrà dirci quale risultato abbia prodotto in agosto, mese in cui tutte le attività sono chiuse per ferie…), ma poi avrebbe avuto tutta la disponibilità ad accettare le osservazioni del Sindacato.
E già qui è emersa una prima contraddizione: che bisogno c’era di adottare un Decreto d’urgenza proprio alla vigilia di ferragosto, se poi avrebbe dovuto profondamente modificarlo visto che questo provvedimento cancella gran parte del diritto al lavoro costruiti in decenni di lotte dei lavoratori? Peraltro, in quei giorni, una buona parte delle forze d’opposizione, senza che nessuno lo richiedesse, si è buttata a corpo morto a sostenere il Decreto Mussoni, perché a loro dire, la maggioranza aveva evidenziato qualche crepa all’interno della quale, per giochi politici a me sconosciuti, ma non sicuramente nell’interesse del paese e dei lavoratori, bisognava infilarsi.
Così Mussoni, partito quasi senza una maggioranza, si è trovato strada facendo, oltre che ad aver ricompattato la sua, ad averla allargata fino al punto di mettere al sicuro il suo Decreto anche da eventuali mal di pancia interni. I lavoratori tutti ringraziano la politica tutta, o quasi, dato che comunque qualcuno si è distinto. Personalmente non ho mai creduto nella volontà di Mussoni al confronto, altrimenti non avrebbe dato l’accelerazione a cui oggi assistiamo. Ma nonostante ciò la CSU ha scelto di lavorare nel merito, al punto che, passato il periodo feriale, abbiamo costruito una serie di proposte di modifica articolate in 25 punti consegnate alla Segreteria per il Lavoro il 9 settembre scorso in occasione dell’incontro convocato dalla stessa Segreteria.
 

Mussoni ci aveva assicurato che ci avrebbe fatto sapere al più presto ciò che avrebbe accolto delle nostre proposte. Ma lo scorso lunedì 19 settembre, siamo venuti  conoscenza dagli organi di stampa, notizia poi confermata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio, che il controverso Decreto Mussoni è stato – come prima detto – iscritto all’Odg della sessione consiliare che si svolgerà la prossima settimana. Decidete voi se questi atti fanno parte di un percorso democratico di ricerca del consenso fra le parti oppure sono un metodo fascista di imposizione delle proprie scelte prese sulla testa dei lavoratori e del paese!

 

di Giuliano Tamagnini – Segretario Generale CSdL

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