Banche, finanziarie – tante di San Marino -, privati cittadini, forze dell’ordine, giudici vorrebbero in tanti avere notizie di Giulio Lolli di cui si sono perse le tracce in Libia. Anche il suo avvocato, Antonio Petroncini, allarga le braccia e dice di
non sapere nulla del presidente di Rimini
Yacht: «Le notizie più recenti
che ho avuto, le ho apprese dalla stampa, poi più nulla. Bisogna
aspettare che la situazione in Libia si rassereni».
Prima di tutti, però, c’è la mamma.
Maurizio Burnacci di Il Resto del Carlino, è andato a trovare la mamma di Giulio a Bertinoro.
Titolo: «Mio figlio? Avrà sbagliato ma la sua assenza mi strazia» / La madre di Lolli, latitante sparito dalla Libia dopo la rivolta
Si appoggia al cancello del casa- cottage, esausta. «Mio figlio?… ». Silenzio. China la testa, Alba Busi, 80 anni, madre di Giulio
Lolli, il latitante più misterioso degli ultimi mesi. Dovrebbe essere in Libia, il paese più infernale del mondo. Dovrebbe essere in carcere: in Italia Lolli è ricercato per truffa e bancarotta.
«Mio figlio?» ripete Alba. Scruta il giardino insidiato dal sole di nuovo infuocato, davanti alla villetta che a est, dalla collina di Bertinoro, provincia di Forlì-Cesena, vira sulla spianata che s’allarga per una trentina di chilometri verso l’Adriatico. Che appare laggiù sbilenco, stanco.
Alba però non cerca panorami. Si assicura che in giro, vicino a lei, non ci siano le nipotine. Le figlie di Giulio. «Non voglio che sentano quando parlo di Giulio… Mio figlio? Non lo sento dal maggio 2010. Sedici mesi. È uno strazio, mi creda. Sono una madre disperata e una nonna col cuore a pezzi.
Le mie nipotine vivono con me e mia nuora. Ma lei, mia nuora, deve lavorare. Lavora tutto il giorno. E allora le piccole stanno con me. E, mi creda, è una gioia e una tortura insieme. Che gli dico? Come faccio a parlargli del loro papà, mio figlio…»
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