Gli amici di San Marino a Don Sergio

Gli amici di San Marino a Don Sergio

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo ricordo di don Sergio.

Cari lettori,
Giovedì sera don Sergio Sisto Severi ci ha lasciati per un cancro che lo ha colpito alcuni anni fa.
Recentemente don Sergio ha ricoperto la carica di responsabile della Casa di accoglienza di San Michele, ma molti di noi lo conoscono perché è stato per 18 anni parroco di Borgo Maggiore e costantemente partecipe alla vita della Repubblica. Don Sergio è stato inoltre parroco di San Leo e di Pian di Meleto e direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali.
Coloro che hanno avuto la fortuna di essergli accanto ne hanno apprezzato l’acume e la preparazione intellettuale, la concretezza e la semplicità. A cena, fra un boccone e l’altro, ci insegnava l’etimologia delle parole italiane e il loro significato nascosto, ci raccontava dei più grandi filosofi e teologi in modo semplice e chiaro.
In Africa stava sveglio fino alle tre del mattino per farci comprendere la Popolorum Progressio e il diritto allo sviluppo di tutti i popoli. Il giorno dopo sognava e progettava un impianto di irrigazione per i villaggi dello Zambia settentrionale.
Conosceva i libri e la terra, ha partecipato ad importanti dibattiti teologici ed insegnato ai ragazzi ospiti della Casa di accoglienza a raccogliere le olive.
Amava la sua Diocesi e la nostra Repubblica e ha servito fedelmente entrambe per anni, contribuendo alla crescita e formazione di molti ragazzi.
Sapeva parlare ai giovani, rispettava profondamente gli anziani e credeva nel futuro dei nostri bimbi.
La sua franchezza era disarmante, a volte difficile da digerire, ma motivo di ispirazione e di cambiamento. Ci ha mostrato cosa voglia dire sposare una vocazione ed esservi fedele tutta la vita.
Lo ricorderemo al don Bosco mentre gioca coi ragazzi, lungo la processione di Sant’Agata mentre cammina in mezzo alla gente e al Liceo durante l’ora di religione.
Ricorderemo con affetto la determinazione che ha caratterizzato la sua vita e gli ha permesso di vivere anche gli anni della malattia con grande serenità e saremo sempre riconoscenti per i momenti vissuti insieme.

Gli amici

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