Gli strumenti per combattere le fake news

Gli strumenti per combattere le fake news

Ogni giorno siamo sempre di più sommersi da notizie che sembrano vere e che poi di fatto non lo sono. O meglio che sono delle vere e proprie “bufale”. Notizie create ad arte con l’intento preciso di screditare,  influenzare l’opinione pubblica o anche con lo scopo di truffare chi ci si imbatte.

 

Sappiamo bene che la rete è piena di pericoli, ma spesso le fake news sono uno dei più sottovalutati. In molti casi, infatti, le notizie false vengono usate ad arte per poi trasformarsi in truffe di phishing, fenomeno sempre presente sul web. In altri casi invece, le fake news hanno l’obiettivo di generare specifiche reazioni da parte dell’opinione pubblica.

 

Ed è proprio per questi motivi che oggi  Facebook, Twitter, Google o altri motori di ricerca hanno creato dei veri e propri strumenti che permettono di riconoscere e combattere le fake news, così come esistono sempre più risorse in rete per contrastare il fenomeno e informarsi in maniera corretta.

 

Google News e Fact check

Google, il motore di ricerca numero uno per utilizzo da parte della popolazione mondiale è stata una tra le prime aziende a scendere in campo per contrastare la diffusione di false notizie, a difesa della qualità dell’informazione e dei propri servizi lanciando l’iniziativa Fact-check. Una funzionalità semplice: le notizie presenti sul feed di Google News vengono verificate fin da subito facendo spuntare la scritta “Fast-check”. Per adesso disponibile solo negli USA e Gran Bretagna si rivelerà uno strumento davvero molto utile. Ben fatto Big G.

 

Meta e i suoi strumenti

Poteva Mark Zuckerberg tirarsi fuori da questa lotta serrata? Assolutamente no! Soprattutto perché i social media e soprattutto Facebook e Instagram sono continuamente presi di mira dalle fake news. E lo stesso patron delle piattaforme social più utilizzate al mondo si è schierato in prima linea per poterle contrastare, fornendo degli strumenti utili e necessari allo scopo. O meglio sta studiando un algoritmo che permetta di riconoscerle in automatico. Al momento però l’unico strumento disponibile è una modifica effettuata al feed dedicato alle news, che mostra agli utenti solamente quelle ritenute create dalle fonti più autorevoli. Ci vuole tempo, ma la strada sembra essere quella giusta.

 

La fine degli account falsi

Twitter è una delle piattaforme social più vittima del fenomeno delle fake news: non tanto per colpa sua, ma per il modo di comunicare che avviene sul social acquistato di recente da Elon Musk. La piattaforma è caratterizzata infatti da post di breve lunghezza, che gli utenti possono ricondividere (ovvero fare “retweet”) e aumentare così l’esposizione che ogni post ottiene sul social.

 

Spesso chi vuole diffondere fake news tramite Twitter, fa affidamento a una rete di account falsi, che non sono altro dei bot che hanno lo scopo di ricondividere determinate fake news per aumentare la visibilità. Come riporta l’infografica di ExpressVPN sulle fake news sui social, spesso e volentieri ci finiscono di mezzo non solo esponenti politici, ma anche celebrità, quando vengono create fake news a loro insaputa, che però poi finiscono con venire condivise non solo da bot, ma anche da utenti veri. Twitter ha implementato diverse modifiche all’algoritmo per contrastare la presenza dei bot, così come segnala gli eventuali tweet contenenti informazioni di dubbia provenienza e infine dispone di un sistema di verifica dei profili (a pagamento) per accertarsi che chi scrive usando un account sia un vero essere umano e non un bot.

 

Siti preposti a smascherare le bufale

Se è vero che la lotta contro le fake news si sta facendo sempre più serrata, è anche vero che ci sono pool di professionisti che ogni giorno si dedicano alla causa. E proprio per questo motivo hanno dato vita a siti web d’informazione tesi a sensibilizzare, oppure fanno parte di grosse testate che vengono ufficialmente riconosciute per la loro battaglia contro le fake news. Di solito, questi siti e portali, si occupano di cercare notizie false trovate sul web e sui social, fare del “debunking” (ovvero raccogliere le informazioni necessarie per valutare le notizie) e infine pubblicare degli articoli dove esaminano le fake news per dare il loro verdetto finale sul contenuto.

 

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