God save the bank ( del Titano)

God save the bank ( del Titano)

God save the bank
Da giornali autorevoli (al di la del giudizio sammarinese del momento) come “La Repubblica” e “Il Sole 24 ore”, sembra che la nostra cara ex Banca del Titano sia stata onorata d’indagine da ben due indagini della procura Italiana, su due filoni importanti come quello che fa capo al coinvolgimento Digint-Finmeccanica, sostituto procuratore Giancarlo Capaldo, e l’altra indagine sul riciclaggio di denaro sporco che fa capo al pm romano, Perla Lori.
Ancora la cara BdT occupa i nostri tristi pensieri.
Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
Quando nel 2006 la politica sammarinese corse per l’ennesima volta al capezzale di BdT, praticamente fallita, con iniezioni vitaminiche costosissime, circa 20 milioni di € a fondo perduto e non recuperabili, i guru della finanza sammarinese reputarono necessaria e indispensabile, l’operazione, pena «il collasso del sistema bancario sammarinese per effetto domino».
Alcuni cittadini, presentarono proposte sotto forma d’Istanze d’Arengo su tre punti 3:
1. Istituzione di un fondo di garanzia per proteggere i piccoli risparmiatori, vero cuore dei sistemi bancari, dalle cattive manovre speculative.
2. Emersione delle colpe e dei colpevoli del disastro.
3. Partecipazione azionaria dello Stato in base al denaro “offerto” per il salvataggio, fino alla piena restituzione dello stesso.
Il primo punto è stato approvato in Consiglio Grande e Generale sotto forma d’Istanza d’Arengo ma, a tutt’oggi , solo alcune piccole banche lo adottano; sembra quindi problematico per le Istituzioni applicare le leggi dello Stato.
Sul punto due, dopo qualche dichiarazione d’intenti, si è lasciato campo libero alle inchieste fuori territorio.
Sul terzo si sono avute risposte seccate, rischiando d’essere assimilati ai nostalgici delle nazionalizzazioni socialiste, salvo restare spiazzati quando le banche anglo-statunitensi sono state nazionalizzate dai rispettivi governi “comunisti”.
Quando si tratta di banche si rischia di perdere ogni cognizione. Il conte Pasquini, imparentato con gli Agnelli, titolare della SMI e proprietario della Banca del Titano (secondo “Il Sole 24 ore” di domenica 27 giugno), ha anche avuto l’onore di rappresentare la Repubblica quale Ambasciatore in Spagna. A questo proposito riporto lo stupore di Beppe Scienza, autore de “Il risparmio tradito” e de “La pensione tradita” che molti sammarinesi hanno avuto il piacere di ascoltarlo durante le conferenze tenute a San Marino e Riccione.
«Caro Marino (e cari altri amici/he sammarinesi),
ti ringrazio per gli aggiornamenti che di tanto in tanto mi invii. Questa volta mi permetto io un commento. Ho letto la notizia dei 1.200 evasori fiscali italiani, clienti del conte Enrico Maria Pasquini, titolare di San Marino Investimenti, e già ambasciatore di San Marino in Spagna e presso l’Ordine di Malta (ma siamo seri!), sposato con Clara Nasi della famiglia Agnelli.

Ebbene, potrete dire che non sono fatti miei, ma trovo sconcertante che la più antica repubblica del mondo abbia scelto come ambasciatore un nobile. Per altro, in particolare come torinese, non mi stupiscono affatto comportamenti disonesti, illeciti ecc. da parte degli Agnelli o di chi si imparenta o lavora per loro».
È vero ma a volte non ci si fa più caso, si rischia di non stupirsi più, mentre a chi getta un occhio da fuori appare stridente l’incongruente incarico delle Istituzioni Repubblicane ad un nobile.
Forse occorrerebbe capire il vero significato della tanto abusata parola: SOVRANITA’.
Concludo con un invito.
Coloro che sostennero il progetto di salvataggio della Banca del Titano, risulterebbero molto simpatici se ammettessero pubblicamente d’essersi sbagliati. Un’azione molto semplice ma coraggiosa e che renderebbe molto onore a chi avesse il coraggio d’intraprenderla.
Ovviamente mi riferisco a coloro che sbagliarono in buona fede perché gli altri … non sbagliarono affatto.
Marino Antimo Zanotti

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