Governo tecnico, no. Alfredo Manzaroli

Governo tecnico, no. Alfredo Manzaroli

Il governo tecnico sarebbe una farsa

Se il patto non dovesse tenere meglio le elezioni


-Dopo accurate analisi ed un’ “adeguata verifica della situazione” il fantomatico “governo di responsabilità nazionale”, anche se sarebbe più corretto dire “di irresponsabilità nazionale”, viola la legge antiriciclaggio, perché servirebbe a qualche personaggio per riciclarsi per l’ennesima volta in un ruolo di governo.

La vera responsabilità nazionale sarebbe quella di capire che per qualcuno è ora di farsi da parte. Ma lo dico senza rancore, semplicemente con la consapevolezza che chi ha governato il paese per diversi anni ha certamente avuto le sue occasioni per mostrare le sue qualità e se il paese è a questo punto, non propriamente il più florido della sua lunga storia, vuol dire che le qualità non erano sufficienti, o che i tempi sono cambiati e i vecchi politici sono espressione di una San Marino che non c’è più e con essa devono rimanere, cioè nel passato. Poi sicuramente i posteri a mente fredda giudicheranno l’operato con maggior obbiettività. Ma ora che la mente è calda e la pancia ormai vuota sicuramente il paese ha bisogno di rinnovamento, sia culturale sia nella espressione di una nuova classe politica più altruista, consapevole e legata alle persone normali che lavorano e si trovano a dover affrontare i problemi di tutti i giorni.

I politici hanno spesso perso il contatto con la realtà, non tutti per carità e per fortuna, ma si vede e si è visto gente camminare a mezzo metro da terra, negare i saluti, dimenticare i problemi e le esigenze dei poveri mortali che devono farsi il mazzo per arrivare alla fine del mese; salvo poi riempirsi la bocca di gretta demagogia per farsi portatori, sotto le elezioni, di valori ed esigenze del popolo, dei lavoratori, degli imprenditori, quando magari disprezzano il popolo, non hanno mai lavorato fuori dalla politica e non hanno mai rischiato nulla più che le fichés di proprietà dello Stato.

E poi ci chiediamo perché il paese va a rotoli?

La colpa è nostra che fino ad ora abbiamo consentito anche a gente come questa di governarci, con un patto tacito e scellerato che ha svenduto un paese in cambio di posti fissi, concessioni, favori, protezioni paralegali ad libitum. Se vogliamo cambiare, ed è ora, bisogna che facciamo tutti un piccolo mea culpa e ci impegniamo a togliere dal nostro vocabolario la parola clientelarismo. La classe politica espressione di questa nuova classe di cittadini sicuramente potrà dare risposte più soddisfacenti e pragmatiche ai vari problemi che viviamo, prendere le decisioni da prendere, rimediare agli errori del passato pensando al bene comune e non al particolarismo, a ciò che utile e non a ciò che è mediocre,
alla torta e non alla fetta.

Un governo tecnico per uscire dalla crisi è utopico in una realtà come la nostra. Oddio, andrebbe tanto bene se fosse veramente un governo tecnico: ovvero 4/5 tecnici scelti tra i cittadini e i filantropi più esperti e meritevoli nonché totalmente avulsi dalla politica che per pochi mesi concentrano in se un grande potere riformatore, illuminato, slegato da interessi di loggia. Questo sarebbe un vero governo tecnico. E allora accetterei volentieri sicuro di trovare un paese migliore alla fine del loro lavoro. Ma certamente non credo che una soluzione del genere andrebbe giù a chi ha fatto della politica governativa un proprio imput biologico, una legittimazione sociale ed umana, un lavoro e non una missione.

Il Patto per San Marino ha i voti e la legittimazione per governare, sicuramente ha molte anime eterogenee e molti problemi, ma ha anche delle risorse. Da uomo di opposizione e da cittadino responsabile mi auspico che il governo non cada in un momento così delicato o sarebbe davvero devastante perdere per strada altri mesi preziosi. Ma se proprio malauguratamente dovesse cadere a questo punto reputo indispensabile una semplificazione del quadro politico che omogeneizzi aree di pensiero affini quali LIBERALI LAICI O CATTOLICI CHE SIANO, STATALISTI e altre sigle che finiscono in ISTI, GRUPPO DEGLI SCONTENTI A PRESCINDERE; poi fatto ciò i cittadini devono poter manifestare il proprio dissenso alle urne e stavolta farlo davvero in modo deciso e prospetico. Allora, forse, quando i cittadini avranno dimostrato responsabilità ci potrà essere un governo di responsabilità…ma vero!

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