Gruppo “Per La Sorgente” sulla chiusura della scuola elementare: “Si impoverisce Città”

Gruppo “Per La Sorgente” sulla chiusura della scuola elementare: “Si impoverisce Città”

Gruppo “Per La Sorgente” sulla chiusura della scuola elementare: “Si impoverisce Città”

È ormai chiaro che il governo sia disposto a fare di tutto e di più pur di andare avanti con la chiusura del plesso scolastico “La Sorgente”, senza ascoltare nessuno e alla faccia del tanto sbandierato confronto.

Prendiamo atto che per riuscire nel proprio intento si è scelto di gestire i numeri, che sarebbero stati più che sufficienti per garantire il mantenimento delle classi prime in entrambi i plessi del castello di Città (28 erano i bambini), senza considerare che dietro ai numeri ci sono dei bambini e dietro ai bambini ci sono delle famiglie che in maniera sicuramente ponderata, avevano scelto di iscrivere i propri figli alla scuola dell’infanzia di Città o di Murata, pur essendo residenti in altri Castelli, anche nella consapevolezza di iscriverli in un plesso con numeri tali da consentire, poi, il proseguimento del percorso scolastico nel medesimo plesso e soprattutto portando avanti quelle relazioni che, nei tre anni, i bambini riescono a instaurare.

Tale sorte, però, non è toccata a quei 6 bimbi che sono stati rispediti nei Castelli di residenza solo perché altrimenti ci sarebbero dovute essere, per legge, due prime a Murata e a quel punto che senso avrebbe avuto non lasciarne una in Città? Ed ecco il gioco di prestigio, al suon di “non possiamo impoverire altri plessi”, si è deciso di andare avanti senza tenere in considerazione né il percorso già iniziato da questi 6 bambini, né il fatto che chiudendo un plesso è certo che il Castello in questione viene impoverito, ma poco conta per i nostri governanti muscolari, peraltro male consigliati!

Solo a titolo informativo aggiungiamo che per l’anno 2021/22 i bambini aventi diritto ad iscriversi alle elementari nel castello di San Marino Città sono, come già detto, 22 (ma le richieste erano 28); l’anno successivo saranno 27, poi 26 (fonte Uff. Stato Civile). Numeri che per legge prevedono lo sdoppiamento della classe e allora perché non si è lasciato che si formassero anche nel plesso di Città prendendosi tutto il tempo necessario per mettere in piedi un progetto per la scuola degno di questo nome? Perché c’è tutta questa fretta?

Dobbiamo, inoltre, prendere atto di un ulteriore fatto appreso pochi giorni fa.

In data 14/6/2021 il Congresso di Stato ha approvato un decreto legge, il n. 106 per l’esattezza, in cui si stabilisce che “la formazione delle classi e delle relative sezioni nelle scuole di ogni ordine e grado potrà prescindere per quanto concerne i numeri minimi da quanto previsto negli artt. 2, 3, 4 e 5 della Legge 27 giugno 2003 n. 87”.

Questo significa che in tutte le scuole della Repubblica la formazione delle classi potrà prescindere dal numero di iscritti, dappertutto tranne che nel plesso di Città, dove i numeri c’erano, ma sono stati gestiti a proprio uso e consumo pur di non ammettere di avere fatto valutazioni frettolose, poco lungimiranti e basate su dati superati.

Ribadiamo con forza che prima di decidere di chiudere una scuola si sarebbero dovute tentare tutte le strade possibili, in questo caso non è stato fatto nulla e suggeriamo al governo di essere più attenti e solerti nel prendere in considerazione le proposte che nascono dal basso. Ad esempio, per evitare tutto questo caos che avrà degli effetti negativi sul Castello di San Marino Città, ci chiediamo: non era meglio, a tempo debito, trovare una sistemazione agli uffici della direzione della Scuola Elementare, che di fatto sta occupando delle aule che in origine erano nate per una precisa filosofia funzionale e da cui tutto trae origine e in contemporanea ripristinare la zona boschiva in modo da valorizzare le peculiarità del plesso “La Sorgente” e renderlo più attrattivo?

Vi lasciamo con questo punto di domanda. Rispondete, se potete.

 

 

Gruppo “Per La Sorgente”

 

 

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