Helvetiacom reagisce alle accuse

Helvetiacom reagisce alle accuse

Prima di tutto,
Vorremmo dare rilievo al fatto che sebbene Helvetia Com s.r.l. sia una giovane società di
diritto sammarinese di appena due anni di attività, ha fornito prove concrete delle sue capacità tecniche
e commerciali sia a livello locale che internazionale, grazie alle quali a breve sarà completata una
acquisizione strategica da parte di un carrier internazionale, nato dalla sinergia di gruppi industriali
sauditi, cinesi ed americani e già operatore telefonico intercontinentale.
Di fatto, grazie a favorevoli contratti negoziati in campo internazionale e rigirati agli operatori
locali, possiamo affermare senza dubbio, di essere stati i principali artefici dell’effettivo abbassamento
delle tariffe per i collegamenti Internet, nella Repubblica di San Marino.
Com’è stato indicato in modo stranamente enigmatico da alcuni giornali, abbiamo i nostri
uffici e le nostre apparecchiature per il trasporto dati/voce su Internet (nostra unica attività disposta nel
territorio) nel centro più autorevole e confacente per chi lavora nel settore delle telecomunicazioni a
San Marino, ossia a Falciano, nel palazzo dove di fatto risiedono i principali operatori autorizzati del
Paese, quali ad esempio Telecom Italia, TeleNet, oltre alla gran parte degli operatori licenziati e/o
convenzionati della Repubblica. In tale struttura, per chi non lo sapesse, è attestato il primario nodo
d’interconnessione Internet del Paese, collegato alle principali dorsali internazionali.
Fatta questa breve ma opportuna premessa e prima di entrare nel merito del fatto, Vi
notifichiamo che la società Helvetia Com San Marino tutelerà i sui diritti ed interessi, nelle sedi
competenti contro gli artefici di questa sommaria inchiesta, riservandosi di estendere ulteriori esposti e
querele nei confronti di “ignoti” che probabilmente risulteranno essere i reali patrocinatori di questa
temeraria iniziativa, di discredito nei nostri confronti e delle altre aziende menzionate, per non si sa
quale, equivoca ragione.
In primo luogo, dobbiamo indicare che, a chi non è addetto ai lavori, stiamo parlando di
numerazioni a costo superiore rispetto ai normali costi di telefonia fissa o mobile (e, quindi, nulla a che
vedere con i 5 centesimi di Euro al minuto, menzionati nell’articolo della “Voce di Romagna” ed
indicati quale reale e teorico costo da dover tenere come riferimento). Queste numerazioni, sono
ufficialmente assegnate dalle competenti autorità del settore di tutti i paesi al mondo, agli operatori di
telecomunicazione che ne facciano richiesta, al fine di fornire il mezzo di trasporto ai fornitori di
servizi a valore aggiunto: non si tratta, dunque, di una novità sbocciata nella Repubblica del Titano.
Ogni stato pertanto, definisce le proprie numerazioni, assegnandole a chi ne fa legittima
richiesta. Quelle sammarinesi, nella fattispecie dedicate, sono identificate con il numero 7 come prima
cifra: tali numerazioni, sono da anni regolarmente collocate a livello internazionale con l’arco +378
77xxxxx dalla società San Marino Telecom e sono nei listini mondiali (tra cui anche quello della
WEBSITE: www.helvetiacomgroup.com
menzionata Belgacom) al costo per gli operatori preposti alla raccolta del traffico, esattamente
tra i 55/60 centesimi di Euro al minuto indicati dai media.
La cosa strana però, è che, sebbene queste numerazioni siano da tempo oggetto di svariate
denunce e contestazioni da parte di operatori del settore e utenti privati nei confronti di chi le
commercializza, nessuno abbia mai sollevato alcun caso.
Ad attestazione di ciò, siffatte numerazioni, comparendo pubblicamente su tutti i principali
blog di settore e delle utenze finali, facilmente linkabili nei più comuni motori di ricerca internet,
hanno indotto molto spesso gli operatori ad una chiusura forzata su molti paesi del loro circuito
mondiale, compromettendo inevitabilmente l’immagine e l’utilizzo di tutto il codice internazionale
+378 legato al Paese e, quindi, ledendo la credibilità di ogni singolo cittadino ivi residente.
Due anni fa, la nostra società si rese disponibile a farsi affidare la gestione di alcune delle
nuove numerazioni già assegnate o da farsi attribuire ex-novo, potendo gestirne l’eventuale marketing
ed il trasporto, ma per diversi motivi, l’accordo non fu mai finalizzato e ci dovemmo limitare solo alla
mediazione di quelle già in diffusione.
E’ vero, invece, che qualcuno, approfittando del fatto che si era sparsa la notizia che sarebbero
state attivate nuove numerazioni sammarinesi, ha pensato impropriamente di farlo senza gli accordi con
l’operatore che le aveva in concessione. La cosa è stata resa pubblica da poco, e per essere esatti, è
stata la Direzione Poste e Telecomunicazioni di San Marino a comunicarlo alla Unione Internazionale
delle Telecomunicazioni ed a fare in modo che le stesse numerazioni venissero chiuse. Non sono stati,
viceversa, gli operatori a chiederne la chiusura, come impropriamente affermato dalla “Voce”.
Fummo noi e nessun altro, i primi a segnalare agli interessati questa eventualità e, visto che
nessuno presentò mai nessuna eccezione alla cosa (quali fossero le numerazioni già assegnate e quelle
non ancora attive, nessuno poteva saperlo se non gli operatori locali ed alla Direzione delle Poste e
Telecomunicazioni di San Marino), ci parve normalissimo inserirle sui nostri listini, come le altre
migliaia di numerazioni giornalmente oggetto di negoziazione e successivamente trasferite tramite IP.
Desideriamo evidenziare che, a parte le innumerevoli alterazioni e manipolazioni degli
avvenimenti esposti da certi giornali, risulta chiaro ed inequivocabile che tutto questo sia stato
orchestrato da qualcuno del settore con scopi ancora tutti da accertare.
Risulta difficile, del resto, comprendere l’infondato processo tracciato dall’inchiesta
giornalistica, con la quale la nostra azienda avrebbe potuto “confezionare e generare minuti telefonici
da San Marino” senza che l’operatore (poi meglio identificato come un piccolo rivenditore nel gergo
indicato quale “re-seller”, il quale verosimilmente li raccoglieva in Polonia sulle proprie centrali) non
fosse stato a conoscenza del costo a cui la sua stessa società avrebbe acquistato, risultando, quindi,
teoricamente truffato.
Riteniamo essenziale chiarire che Helvetia Com San Marino, dalle proprie attrezzature
non è in grado di generare o terminare traffico come un classico operatore, ma è solamente in
condizione di eseguire trasporti VoIp, per conto di un carrier che vende e un altro carrier che
compra. Questi ultimi, sono tutti identificabili nel nostro ciclo di fatturazione, facenti sempre
riferimento a contratti debitamente compilati e, ove necessario, tradotti e depositati all’ufficio tributario
di San Marino, al quale vanno anche mensilmente tutte le fatture con le distinte del traffico trasportato
in entrata ed in uscita, al fine di garantire quella trasparenza nelle operazioni prescritta dalle leggi
vigenti nella Repubblica di San Marino.

Desideriamo ulteriormente evidenziare che l’asserzione di poter generare minuti telefonici da
San Marino è assolutamente falsa anche sotto l’aspetto tecnico più banale, in quanto, è noto che le
centrali degli operatori telefonici sono costantemente monitorate dai loro tecnici di centrale, dai loro
software di gestione nonché da quelli antifrode. Pertanto, tutto il traffico telefonico che ivi passa, è
visibile in maniera estremamente dettagliata, come lo è il prezzo di ogni singola destinazione, il quale
se non impostato opportunamente, non permetterebbe assolutamente il transito delle chiamate. Solo ed
esclusivamente nel caso specifico che quest’ultima operazione, ossia l’imputazione del costo esatto
commercialmente determinato dall’operatore, fosse eseguita negligentemente da quest’ultimo, potrebbe
risultarne una differenza tra il suo costo d’acquisto e quello di vendita non conveniente sia sotto il
profilo economico e quello commerciale: ragion per cui, tale evenienza sarebbe esclusivamente da
imputarsi alla incapacità di gestione dell’operatore stesso e non attribuibile a terzi.
Il fatto poi che si faccia riferimento ad uno scambio di corrispondenza di mesi fa, tra Belgacom
(carrier internazionale) ed un re-seller polacco, facendo riferimento alla Helvetia Com, corrispondenza
della quale non siamo minimamente al corrente, oltre che a ledere i diritti alla privacy, pone un quesito
essenziale: come è possibile che alla “Voce di Romagna” possa essere giunta una accreditata
comunicazione, mentre a noi, che dovremmo essere i diretti interessati, non risulta essere mai arrivata
nessuna contestazione o notifica in merito da nessuno dei nostri clienti/fornitori?
Unica e vera anomalia in tutta questa vicenda, che ancora una volta tende a screditare la
Repubblica di San Marino e chi ivi lavora seriamente per costruire un sano e meritorio futuro sulla base
di un impegno costante e scrupoloso, è il presunto autore dell’inchiesta, il quale, ad un attento lettore,
ha dimostrato di essere la vera ed unica spia di chi sa quale mandante, forse teso a “depistare”
l’opinione pubblica da ben più serie questioni.
Helvetia Com Srl

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