I FATTI E LE PAROLE

I FATTI E LE PAROLE

Constatiamo con piacere il repentino cambiamento di posizione del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, che prima ha dichiarato che l’Unione Europea non darebbe risposta positiva ad una domanda di adesione, poi ha ripiegato su una posizione meno assurda ma altrettanto debole, ovvero sulla impossibilità prima di 15-20 anni di ottenere l’ammissione.
Nel comunicato del 5 agosto, a suffragio di tale opinione, viene citato l’intervento del Dr. Matthias Brinkmann. A sproposito. Infatti il Capo Unità Direzione Generale Relazioni Esterne dell’Unione Europea non ha affatto dichiarato che l’adesione per San Marino richiederebbe i tempi indicati dal Segretario Mularoni.
Nel suo intervento, il Dr. Brinkmann, piuttosto definisce controproducente la linea che il governo sammarinese vuole intraprendere, l’ingresso nello Spazio Economico Europeo. Queste le parole testuali del Direttore Generale Relazioni Esterne nel suo riferimento a Norvegia e Islanda, paesi compresi nello Spazio Economico Europeo: “credo sia una sfortuna seguire la legislazione dell’Unione Europea e non aver voce in capitolo nel dare forma a tale legislazione. Ritengo che alla fine le persone capiranno tutto questo e forse lo Spazio Economico Europeo cesserà di esistere”.
Nello stesso convegno pubblico del luglio 2007, il Prof. Marco Balboni, docente di Diritto Internazionale all’Università degli Studi di Bologna sostiene che “la taglia piccola dello Stato non rappresenti un pregiudizio ad una eventuale adesione, questo in quanto possono essere trovati 30.000 strumenti, e di fatto nella storia dell’Unione sono stati trovati, per compensare quello che è il problema degli stati piccoli cioè il difetto di risorse per poter partecipare ed essere presenti in tutti i campi.”
La presa di posizione del governo verso lo Spazio Economico e le parole avventate per giustificare la non richiesta di adesione all’Unione Europea, avvalorano la nostra opinione sulla inadeguatezza dell’azione dell’esecutivo e la scarsa lungimiranza.
Ribadiamo la necessità dell’adesione negoziata all’Unione Europea come unica possibilità per la Repubblica di San Marino di vedere riconosciuta la sovranità a livello internazionale, essendo presenti negli organismi in cui vengono adottate decisioni che ci riguardano, potendo quindi esercitare il diritto di parola e di incidere nelle risoluzioni.
L’adeguamento agli standard internazionali sullo scambio di informazioni, sulla trasparenza, sulla fine dell’anonimato ci trova in sintonia; però non possiamo più ignorare che la terzietà rispetto all’Unione Europea e contemporaneamente l’obbligo di fatto di recepirne le direttive, ci sta ponendo in una situazione di grave debolezza.
L’utopia quindi non è il progetto del PSD, piuttosto è quello del presente governo che immagina il futuro delle relazioni internazionali della Repubblica come proseguimento della politica estera degli anni 90, o piuttosto, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ritiene una utopia tutto ciò che non considera nell’ambito dei risultati raggiungibili dal governo attuale.
L’Ufficio Stampa

San Marino, 6 agosto 2009

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