I giochi a San Marino

I giochi a San Marino

San Marino nei prossimi mesi
diventera’ piu’ povera”. E se la maggioranza, invece di lavorare
a un diverso rapporto con l’Europa ragionando insieme ai grandi
partiti, punta sui giochi, pensando magari di aprire diverse sale
sul territorio, andra’ incontro a una “grandissima delusione”.
Dopo il decreto adottato qualche settimana fa dal governo per
rendere piu’ competitivo il settore nei confronti dell’Italia, il
dibattito sulle case da gioco in Repubblica e’ tornato fortemente
di moda, cavalcato dal Psd anche durante il dibattito consigliare
della scorsa settimana. Oggi, di fronte alla stampa, gli
esponenti del partito criticano le “proposte striscianti” del
governo che, stigmatizza il consigliere Giuseppe Maria Morganti,
attraverso “un gesto politico non molto raffinato”, rivoluzionano
il settore senza “interpellare i cittadini, anzi senza farglielo
nemmeno capire”.
Eppure il Patto per San Marino in campagna elettorale
spergiurava che di casino’ non si sarebbe neppure parlato. Ora e’
“il primo gesto per combattere l’impoverimento, attraverso un
decreto che riprende i meccanismi delle grandi multinazionali di
Las Vegas”. E che “fa sponda” con l’Italia, senza che se ne
comprenda il motivo, aggiunge il capogruppo in Consiglio grande e
generale, Claudio Felici, molto perplesso sulle scelte
dell’esecutivo e su alcuni fatti collegati: in primo luogo la
nomina dell’ex direttore del casino’ di Sanremo come direttore
della Giochi del Titano; in secondo luogo un articolo di qualche
mese fa di Giancarlo Mazzuca favorevole ai giochi; infine il non
inserimento degli ex garage Masi, appena ristrutturati nel centro
storico, tra le possibili sedi della nuova sala, che dovrebbe
invece essere realizzata vicina al confine con l’Italia
Senza dimenticare che anche “la
gestione fa venire sospetti”, con controllato e controllante che
si presentano assieme in conferenza stampa per illustrare il
nuovo decreto. Insomma, sottolinea Felici, “i giochi non sono la
soluzione alle debolezze del nostro sistema economico e non si
capisce inoltre perche’ giochiamo di sponda con l’Italia”.
Eppure “la scorsa settimana c’e’ stato un cambiamento
fondamentale nella politica del governo”, con l’apertura
all’opposizione, sottolinea il segretario del Psd, Gerardo
Giovagnoli, per lo meno per quanto riguarda la politica con
l’Italia. “Il governo ha ammesso che ci sono motivazioni oscure”
per la mancata firma degli accordi e la discussione in Aula sulle
trattative si e’ conclusa con un ordine del giorno condiviso da
tutti tranne Sinistra unita. Il segretario di Stato per gli
Affari esteri, Antonella Mualroni, ha inoltre annunciato che
tutti i capigruppo potranno vedere il contenuto degli accordi,
dando di fatto ragione a chi sosteneva che la segretezza non
fosse ragionevole. Ora “ci aspettiamo qualcosa di concreto nelle
prossime settimane , altrimenti ricorreremo ad azioni piu’
incisive”, sottolinea Giovagnoli.
Il governo ha cambiato idea anche sull’Europa, con Mularoni a
proporre un tavolo tecnico per valutare le diverse possibilita’.
Insomma, conclude Morganti, “nella politica e’ cambiato il
vento”, anche se tra Italia e San Marino rimane “un conflitto di
interessi sui valori del reddito”. Ma cio’ non toglie, conclude,
che la “reciprocita’ deve essere il filo conduttore del rapporto,
anche se la maggioranza la pensa diversamente”.

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