‘I giovani di San Marino? Bamboccioni, pigri, cresciuti nell’ovatta’. L’Espresso

‘I giovani di San Marino? Bamboccioni, pigri, cresciuti nell’ovatta’. L’Espresso

‘San Marino senza un quattrino’ è il titolo dell’articolo a cura di Roberto Di Caro e Natascia Ronchetti pubblicato sul numero odierno de ‘L’Espresso’, in cui, oltre alla descrizione della difficile situazione in cui versa il sistema economico della Repubblica, si traccia un profilo non certo positivo dei giovani sammarinesi.

I giovani sono quelli pizzicati peggio: non perché tocca sempre a loro e
vai con la retorica del precariato, ma al contrario perché «i nostri
sono un po’ più bamboccioni che altrove, cloroformizzati, convinti che
aver preso una laurea o un diploma dia diritto a uno stipendio a vita, e
se uno lavora sul serio gli altri Io prendono in giro», fotografa
Giuliano Tamagnini, segretario generale della Csdl, che sarebbe la Cgil
del Titano. Sinistra bacchettona? Macché, è un coro unanime: «Cresciuti
nell’ovatta, nella pubblica amministrazione o a far soldi facili come
prestanome» (Marco Arzilli, nell’attuale governo di centrodestra
segretario di Stato, cioè ministro, a industria, artigianato e
commercio): «Il deserto, non leggono un libro, non guardano un tg, non
sanno la strada per Verona né misurare l’area di un pezzo di alluminio
piegato» (i vertici veneti della verniciatura appena chiusa, ricordando i
colloqui di assunzione). «Abituati a fare i fighetti con le turiste a
Rimini e un sacco di soldi in tasca, ora dovranno cominciare a lavorare»
(Lazzaro Rossini, a 38 anni giovane leva dell’architettura
sammarinese). Basta come quadro generazionale? Pigri loro, ma
arrugginiti nella bambagia anche i pubblici uffici come quello del
lavoro se, racconta Tommaso Rossini, direttore del Festival dei Giovani
Saperi, «non hanno neppure aggiornato i profili professionali, e alla
laureata in estetica hanno offerto un posto in un istituto di bellezza».
A essere onesti, «noi non è che gli abbiamo dato chissà quali altri
insegnamenti», riconosce Arzilli il ministro, che di anni ne ha solo 40,
nella gioielleria di famiglia, poi presidente dei commercianti. 

 

Leggi Roberto  Di Caro –  Natascia  Ronchetti, l’Espresso

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