I lavoratori dell’Ala Cucine rifiutano l’elemosina dell’Anis

I lavoratori dell’Ala Cucine rifiutano l’elemosina dell’Anis

SAN MARINO 8 APRILE 2010 – Dopo i dipendenti dell’azienda Colombini, anche quelli dell’Ala Cucine rifiutano “l’elemosina” dell’Associazione Industriali. E in una lettera inviata alla direzione aziendale, i lavoratori dicono “no grazie” agli adeguamenti contrattuali decisi a senso unico dagli industriali.

La decisione è arrivata, con voto pressoché unanime, al termine di un’assemblea dove i lavoratori dell’Ala Cucine hanno discusso la proposta contrattuale dell’Anis. O meglio: il prendere o lasciare delle tabelle retributive che fissano per il biennio 2009-2010 adeguamenti dello 0,75 e dell’1%.

“Tale decisione – scrivono i dipendenti all’azienda e all’Anis- scaturisce dalla ferma convinzione che nessun soggetto possa arrogarsi il diritto di determinare, in maniera autonoma e arbitraria, soluzioni relative a materie di pertinenza contrattuale”. La lettera, corredata dalle firme, prosegue quindi invitando la direzione dell’Ala Cucine “a non procedere all’applicazione delle tabelle elaborate unicamente dall’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, nonché, di stornare dalla prima busta paga utile quella parte di aumenti corrisposti con la mensilità di febbraio”.

Anche in questo caso la Federazione Industria della CSU sottolinea che “alla protervia dell’Anis i lavoratori rispondono con grande dignità”. E ricordano che la rinuncia all’elemosina degli industriali arriva dopo un lunghissimo braccio di ferro e la firma di luglio tra sindacati, governo e associazioni imprenditoriali di un accordo contrattuale che prevedeva per il biennio 2009-2010 aumenti contrattuali dell’1,6 e 2,1%. “Quel tenetevi i vostri soldi che arriva dalle fabbriche – conclude la FLI-CSU – è una lezione di dignità. I lavoratori chiedono il contratto e ancora una volta noi siamo pronti a sederci al tavolo per arrivare ad un accordo”.

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