I rifiuti speciali, ancora un problema per molte aziende

I rifiuti speciali, ancora un problema per molte aziende

Rifiuti speciali problemi speciali – Alcune aziende del Titano ancora bloccate con le spedizioni

Era il 4 marzo del 2008 quando l’accordo tra la Regione Emilia-Romagna e San Marino in materia di rifiuti speciali venne notificato. Dopo oltre 6 mesi però la situazione per le imprese della Repubblica non è ancora stabile.

“Non è cambiato assolutamente nulla – tuona Rodolfo Vitali, responsabile dei servizi generali del Laboratorio Chimico Sammari¬nese -. Per quel che ci riguarda, le province interpretano il regolamento europeo sulle spedizioni trasfrontaliere (Reg. CE 1013/06) in ma¬niera assolutamente non uniforme. Mi spiego: le province del¬l’Emilia-Romagna applicano l’accordo ratificato nel marzo scor¬so. Però non riusciamo a smal¬tire. Con La Cart, una delle a¬ziende che si occupano di trasporti verso Rimini, è tutto fermo. Forlì-Cesena non riceve i rifiuti speciali e ultimamente anche Bologna ha messo una serie di freni, specie sul problema delle notifiche. Un esempio? A Rimini la notifica la deve compilare chi riceve i rifiuti, a Ravenna invece la devo fare io come produttore unico”.

Vitali poi snocciola le tipologie di rifiuti speciali che caratterizzano la LCS: “Poiché siamo una industria chimica, abbiamo diversi codici CER: si va dalle acqua-madri ai rifiuti tossico-nocivi. Nel caso delle acque reflue, ne produciamo circa 30 quin¬tali ogni tre o quattro giorni”.

In casa di Alluminio Samma¬ri¬ne¬se le cose vanno un po’ meglio. “Siamo riusciti a sbloccare le prime autorizzazioni – chiariscono – anche se in passato ab¬bia¬mo incontrato enormi difficoltà. Sono già stati fatti un paio di ‘ritiri’, il primo all’inizio di settembre”.

Un problema che non tocca né la Me.Sa. né la Del Conca: i primi non producono rifiuti speciali, i secondi, come ha spiegato Enzo Donald Mularoni, hanno attivato un processo per cui tutte le acque vengono recuperate, “così come gli scarti di lavorazione, che vengono spediti in un atomizzatore e così riutilizzati”. Il materiale cotto va in una discarica edile, gli altri rifiuti invece (legname, carta, plastica, ecc.), attraverso la La Cart, viene trasportato con regolare bolla. Un esempio di virtuosismo…

“Per il momento – spiegano i responsabili della Robopac al telefono – va tutto bene”.

Sorride anche la Valpharma.

“Ultimamente – spiega Marco Mas¬sari, direttore di produzione – le cose vanno bene: lo smal¬titore preleva i rifiuti speciali che produciamo. Abbiamo avuto qualche problema in passato, ma adesso la situazione si è sta¬bi¬lizzata. La Valpharma non pro¬duce molti rifiuti, il ritiro avviene ogni 6 mesi circa, l’ultimo a maggio. Prima di questa data, l’ultimo trasporto era avvenuto nel luglio del 2007. Dalla nostra azienda ‘escono’ due tipologie di rifiuti. Uno solido, ovvero gli scarti di produzione. In questo caso ci avvaliamo di un’azienda delle Marche. La seconda tipologia è quella dei ‘rifiuti liquidi’, ovvero le acque dei lavaggi delle macchine. Anche in questo caso, tutto procede bene”.

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