I sindacati a San Marino fomentano la rottura sociale. A. Chezzi

I sindacati a  San Marino fomentano la rottura sociale.  A. Chezzi

Alberto Chezzi, L’Informazione di San Marino: La festa è finita.

Lo sciopero del 26 maggio indetto dalle organizzazioni sindacali aderenti alla CSU, è la consacrazione definitiva della rottura degli equilibri fondati sul benessere diffuso.

Una rottura forzata però in chiave politica, con l’identificazione precisa dei colpevoli dell’attuale grave crisi economica in cui versa il Paese – ANIS, banche e politica – e con l’individuazione di chi deve pagare il conto per mantenere il nostro sistema: ossia lavoratori autonomi, piccoli imprenditori e industrie.

Coloro che in definitiva hanno sempre eluso ed evaso a dire delle Organizzazioni Sindacali. Questo è un falso ideologico.

Più che una ricerca di unità d’intenti con le forze economiche e politiche del Paese, quella della CSU, è una chiara dichiarazione di guerra che fomenta un pericoloso scontro sociale con il manifesto intento di tassare non più in base al reddito o al patrimonio ma in funzione della categoria economica di appartenenza. Non sembra però essere questa la strada per raggiungere l’equità sociale, giustamente reclamata dai lavoratori dipendenti ma non solo da questi

 

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