I sindacati contro l’aumento delle tariffe

I sindacati contro l’aumento delle tariffe

Dopo il susseguirsi di notizie su possibili rincari delle utenze domestiche energetiche (luce e gas) legate all’andamento dei costi delle materie prime, è arrivata la decisione della tanto voluta (dal Governo) Authority per i Servizi Pubblici e l’energia. Manca l’ufficialità, ma voci ricorrenti danno ormai per certo un aumento pari all’8%.


Immediata presa di posizione della CSU che per voce dei Segretari Generali Giovanni Ghiotti (CSdL) e Marco Beccari (CDLS) contestano aspramente nel merito e nel metodo la decisione dell’Authority e il colpevole silenzio del Governo che – nascondendosi dietro un organismo tecnico da lui voluto– di fatto si sottrae al necessario confronto con le forze sociali. Non dobbiamo infatti dimenticarci che questo generalizzato e criticabile rincaro di luce e gas si tradurrà inevitabilmente in un ulteriore ed inaccettabile salasso per tutte le famiglie sammarinesi.


La politica non si deve sottrarre alle proprie responsabilità, soprattutto dopo che su questo argomento il sindacato ha cercato in tutti i modi il dialogo ed il confronto. Come unica risposta, lo scorso anno, abbiamo assistito ad un aumento generalizzato delle tariffe pari al 15%.


La CSU, nei tavoli ufficiali di confronto con il Governo, ha sempre ribadito che gli eventuali aumenti delle utenze, dovevano prevedere quale corrispettivo una analisi e rimodulazione delle tariffe applicate, privilegiando le fasce a basso reddito, le famiglie monoreddito ed i pensionati. Inoltre abbiamo ripetutamente richiesto che la mono-fase, oggi a carico del bilancio dell’Aass, vada trasferita sul bilancio dello Stato. Confronto mai decollato.

Non solo: ormai da quasi due anni stiamo chiedendo di rendere noti i costi di acquisto delle forniture energetiche (luce e gas); ma, quasi fosse una sorta di “segreto di Stato”, ad oggi non siamo ancora riusciti a venire a conoscenza di tale dato. Come mai così tanta ostinazione nel nascondere questo dato che dovrebbe essere pubblico ?


Entrando nel merito dell’Authority, sono molti i dubbi che ci sorgono, soprattutto leggendo con attenzione la Legge 120/2001 che istituiva l’organismo in questione.

Abbiamo appreso nei giorni scorsi dagli organi di informazione che l’Authority è stata costituita in fretta e furia e nel frattempo ha già perso (per dimissioni) uno dei tre componenti.

Inoltre la Legge impone che venga emanato un apposito Regolamento che, tra l’altro dovrebbe prevedere alcuni obblighi procedurali e di trasparenza. Nello specifico le decisioni dell’Authority devono essere supportate da “audizioni periodiche con le associazioni degli utenti e dei consumatori e delle associazioni sindacali…”, che tutte le procedure dovranno “garantire agli interessati la piena conoscenza degli atti istruttori, il contraddittorio e la verbalizzazione… “ e per finire “dovrà essere assicurata la trasparenza degli stessi”.

Allo stato dei fatti tutte questi impegni e le relative procedure operative sono stati completamente disattesi, non è mai stato formalizzata la costituzione dell’Authority e tantomeno, è mai avvenuto alcun incontro con la stessa.

I Segretari Generali CSU Ghiotti e Beccari richiamano alle proprie responsabilità il Congresso di Stato: in termini di politiche tariffarie e più in generale di politica dei redditi, il confronto deve essere tra Esecutivo e parti sociali. Non sono ammessi alibi di alcun genere.

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