I sindacati fanno il punto sui licenziamenti nella Repubblica di San Marino

I sindacati fanno il punto sui licenziamenti nella Repubblica di San Marino

Via libera al pagamento degli stipendi del mese di ottobre per i 115 lavoratori della Punto Shop e della Boomerang, le due società di televendita che hanno avviato le procedure di mobilità tutti i dipendenti .

Lo hanno comunicato i segretari della Federazione Industria della CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, nel corso di una assemblea che si è tenuta mercoledì 26 novembre con i lavoratori delle due aziende.

“L’autorizzazione al pagamento è arrivato da parte dei controllori della procedura di moratoria concessa nei giorni scorsi dal Tribunale, gli stipendi saranno erogati in due tranche entro la prossima settimana”, spiegano Merlini e Felici, che nell’assemblea hanno anche fatto un punto sull’annunciato piano di salvataggio delle due società . “La buona notizia del pagamento degli stipendi di ottobre – affermano – ha solo stemperato il livello di forte preoccupazione, nostra e dei lavoratori, rispetto al futuro della Punto Shop e della Boomerang. Attendiamo di fissare nei prossimi giorni una serie di incontri con i vertici aziendali per definire un piano di rilancio economico ed occupazionale”.

E non si preannunciano giorni tranquilli per diverse altre aziende sammarinesi. “L’impatto delle crisi internazionale – continuano i segretari della Federazione Industria della CSU -sta allargando i suoi effetti sul nostro tessuto imprenditoriale medio-piccolo. Oltre ai già noti licenziamenti richiesti dalla Rovall, 27 dipendenti su 39, dalla VS, 16 dipendenti, e alla Titan Team, 6 dipendenti, si aggiungono altre quattro società che hanno aperto le procedure di mobilità per complessivi 10 lavoratori”.

Si tratta della Hidro Space di Acquaviva,(un dipendente), della Slippy di Galazzano (tre dipendenti), della Cps, zona industriale Ciarulla, (tre dipendenti), e della Dalpe di Galazzano, (sempre tre dipendenti). Aziende che operano in comparti diversi: dall’abbigliamento, alla meccanica al settore mobili.

“Per il momento – affermano Merlini e Felici – la mappa della mobilità è circoscritta alle realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, mentre le aziende più grandi stanno reggendo abbastanza bene l’urto della crisi e affrontano gli ostacoli ricorrendo a periodi più o meno lunghi di cassa integrazione. Il problema – concludono – è ora quello degli sbocchi occupazionali per i lavoratori finiti in mobilità. Le prospettive di un forte e generale rallentamento economico infatti, rendono molto più complicata la ricerca di nuovi posti di lavoro. E questo deve spingere subito le parti sociali e il nuovo Esecutivo a concentrare gli sforzi per mettere in campo tutte le iniziative necessarie alla ricerca di alternative occupazionali”.

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