Il direttore della sede di Bologna della Banca d’Italia Roberto Marchetti

Il direttore della sede di Bologna della Banca d’Italia Roberto Marchetti

L’accordo siglato all’inizio di giugno
tra il sistema bancario sammarinese e quello italiano per la
piena operativita’, attraverso gli istituti centrali delle Banche
popolari e del Credito cooperativo, e’ soltanto “un inizio dei
rapporti tra Italia e San Marino, che devono essere regolati come
rapporti tra Stati”. Insomma, a parte l’innegabile vicinanza
fisica, i sistemi bancari di Italia e San Marino sono “due
entita’ autonome: stiamo cercando di stabilire rapporti
attraverso protocolli d’intesa, ma al momento non ci sono”, e “in
particolare per ora non c’e’ niente che riguardi la vigilanza”.

E’ quanto sottolinea il direttore della sede di Bologna della
Banca d’Italia, Roberto Marchetti, interpellato oggi a margine di
una conferenza stampa per la presentazione del rapporto
sull’economia dell’Emilia-Romagna nel 2008.

Proprio da Marchetti si e’ recato subito Leone Sibani, il 5
giugno scorso, fresco della nomina a presidente della Cassa di
Risparmio di San Marino al posto di Gilberto Ghiotti, arrestato
nell’ambito dell’operazione “Varano” condotta dalla Procura di
Forli’. “E’ stata solo una visita di cortesia- commenta oggi il
dirigente di Bankitalia- perche’ noi con San Marino non abbiamo
forme di rapporti: e’ uno Stato extracomunitario con regole di
vigilanza autonome, che cerchiamo di armonizzare ma che per il
momento non sono armonizzate”.

Marchetti, pero’, ha ben presente le vicende del gruppo Delta,
coinvolto nell’inchiesta giudiziaria anche per i complessi
rapporti societari che lo legano a Crrsm. “Delta e’ un gruppo
finanziario che ha al proprio interno una banca- ricorda il
direttore della filiale bolognese di Bankitalia- ma il 90% della
sua attivita’ consiste in erogazione di credito al consumo, con
raccolta diretta presso il pubblico assolutamente marginale”.

“Le problematiche che hanno portato a
provvedimenti da parte dell’autorita’ amministrativa, cioe’ della
Banca d’Italia, e dell’autorita’ giudiziaria nei confronti del
gruppo Delta- prosegue il dirigente di Bankitalia- sono di due
ordini: il primo riguarda il controllo del gruppo da parte di un
Paese extracomunitario, perche’ e’ previsto dalle nostre
disposizioni di vigilanza che il controllo di un gruppo bancario
italiano da parte di un Paese extracomunitario non puo’ essere
consentito in assenza di accordi fra gli organi di vigilanza, che
non ci sono con San Marino. E questo e’ il problema che riguarda
il controllo del Gruppo Delta da parte della Cassa di Risparmio
di San Marino”. Poi “la magistratura si e’ inserita per un
problema molto piu’ ampio- riepiloga Marchetti- che riguarda il
riciclaggio e che compete all’autorita’ giudiziaria e non a
Bankitalia”. Infatti “la magistratura ha ipotizzato che, nello
svolgimento dell’attivita’” del gruppo Delta, “venissero
utilizzati fondi provenienti da San Marino di provenienza dubbia,
anzi, illecita”.

Percio’, conclude Marchetti, “in questo scenario, che ha
comportato la limitazione della liberta’ per alcuni esponenti sia
della Crrsm che del gruppo Delta, la Banca d’Italia ha provveduto
alla nomina di un’amministrazione straordinaria che cura gli
interessi del gruppo Delta a Bologna”. Tutto il resto, insomma,
riguarda i magistrati e- per gli accordi ancora mancanti- i
governi dei due Paesi.

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