La Tribuna Sammarinese titola: Si inizia a ragionare sulle opportunità future per l’economia sammarinese: Cina in pole position / Una delle più grandi banche cinesi pronte per l’investimento, ma (pare) ci sia il veto di Tremonti / Intanto l’Espresso indica come possibili due scenari: quello caro agli imprenditori cattolici per un’ espansione a livello locale e quello che metterebbe la Repubblica nelle mani del colosso cinese
L’esperienza dell’expo di Shanghai è ancora dietro l’angolo e l’interesse suscitato da San Marino in Cina è enorme, stimolato dall’opera incessante, iniziata in tempi non sospetti, da Gian Franco Terenzi il vero referente della Repubblica presso le autorità politiche e economiche cinesi.
L’ambasciatore cinese a San Marino, Ding Wei ha detto che i due Paesi hanno molto in comune e quindi esistono grandi potenzialità che vanno colte. San Marino potrebbe rappresentare per la Cina una sorta di ponte verso l’Europa per importare prodotti senza dover subire le restrizioni commerciali del mercato e dazi elevati. Di fatto i prodotti potrebbero essere parzialmente fabbricati in Cina e quindi a San Marino affrontare le ultime fasi del processo produttivo diventando di fatto merci sammarinesi e quindi aperte, grazie all’accordo interinale, al libero scambio in Europa.
Ma grande interesse potrebbe esserci anche per la finanza e la possibilità di operare sul mercato europeo dei capitali tramite realtà bancarie sammarinesi. A dire il vero da circa due anni la possibilità che una grande banca come la Icbc (Industrial and Commercial Bank of China) possa acquisire una banca sammarinese è dietro l’angolo, anche se pare che tale opportunità venga tenuta a freno dallo stesso Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che potrebbe intravvedere nell’ingresso dei capitali cinesi a San Marino, un ostacolo alla sua politica di ridimensionamento e conseguente standardizzazione della realtà sammarinese.