Il Governo sulla trasparenza. Conferenza stampa. Agenzia Dire

Il Governo sulla trasparenza. Conferenza stampa. Agenzia Dire

FISCO. FELICI FARA’ IN PARLAMENTO NOMI EVASORI MONOFASE  1.500 SOGGETTI, 188 MILIONI IN MENO IN 30 ANNI IN CASSE STATO 

Il Titano sta per essere investito da una burrasca di trasparenza. Gia’ nel prossimo Consiglio grande e generale potrebbero essere svelate le identita’ di chi non ha pagato la monofase, un conto che in una trentina d’anni e’ arrivato a superare i 188 milioni di euro. E a tremare potrebbe anche essere qualche politico. Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, non esclude infatti ci possano essere delle societa’ riconducibili a qualche nome noto.

    Sul sito di Banca centrale, inoltre, presto compariranno i nomi degli azionisti sopra il 5% di tutte le societa’ finanziarie sammarinesi, non piu’ solo banche e finanziarie, con tanto di bilanci e relazioni allegate, come sancito dall’articolo 26 della Finanziaria. Massima pubblicita’ possibile, infine, anche per le spese riportate nelle delibere del congresso di Stato.
 Dunque pare abbiano i giorni contati i cosiddetti “furbetti della monofase”, almeno i due terzi circa di loro potrebbero essere svelati nella seduta consigliare della prossima settimana. La lista e’ lunga, spiega alla stampa Felici, almeno 1.500 soggetti e non tutti nella stessa posizione. Dei 188,5 milioni di euro che mancano alle casse dello Stato, infatti, 5,7 sono crediti certi di recupero, 56,3 frutto di immobilizzazione, 27,2 da liquidazioni volontarie, 68 da liquidazioni d’ufficio e fallimenti, due da dilazioni concordate e quattro sono inesigibili in quanto di societa’ radiate. “L’amministrazione e’ attivata per il recupero, non ci sono ne’ lassismo ne’ intenzione di chiudere gli occhi”, garantisce il titolare delle Finanze. C’e’ pero’ “una gradazione negli interventi per gestire al meglio le modalita’ di recupero”, ci sono “diverse categorie e responsabilita’”, per esempio societa’ fallite i cui atti sono noti, oppure societa’ ancora operative con procedure in corso con l’Ufficio tributario o l’Esattoria. E’ dunque necesario, chiosa Felici, “trovare le forme migliori”, anche per evitare ritorsioni legali. Insomma “i nomi ci sono e si ragiona su come renderli noti”, sicuramente “non una pubblicazione sic et simpliciter”.
    Felici incontrera’ i gruppi consigliari e potrebbe poi fare “outing” in Aula la prossima settimana. Sulla trasparenza si lavora comunque a 360 gradi. Per quanto riguarda l’ordine del giorno, ancora da votare, di Cittadinanza attiva per la massima conoscibilita’ delle spese da delibera congressuale, “c’e’ tutta un’attivita’ in corso”, ricorda Felici, e la stessa Finanziaria prevede due articoli in merito: il 16, “Trasparenza assegnazione contratti di fornitura e servizio”, attraverso la pubblicita’ su un sito Internet, e il 63, “Revisione delle procedure amministrativo – contabili”, che punta anche a una migliore organizzazione delle spese da delibera del governo. Infine c’e’ la piena volonta’ di andare fino in fondo anche sull’articolo 26 della Finanziaria, “Trasparenza effettiva dei beneficiari effettivi del sistema bancario e finanziario”, che pero’ contiene “incongruenze” e “lacune”. Per esempio il testo dell’articolo esclude compagnie assicurative e fiduciarie; la pubblicazione sul sito Internet della societa’ non e’ sempre possibile non essendo obbligatorio dotarsene; mancano poi i tempi, le sanzioni e un raccordo con la Lisf (la legge che istituisce i soggetti finanziari).
    Felici precisa inoltre che “la trasparenza non e’ sinonimo di pubblicazione”, ma che comunque e’ intenzione del governo “potenziare le informazioni direttamente conoscibili al pubblico online sull’azionariato dei soggetti vigilati e rendere perfettamente conoscibili, agli organi preposti al controllo e allo scambio di infomazioni, coloro che controllano in ultima istanza” le imprese finanziarie. Banca centrale e’ infatti al lavoro sull’aggiornamento del regolamento sul registro dei soggetti autorizzati, che entrera’ in vigore il 1° luglio prevedendo la pubblicazione online per tutte le imprese finanziarie di tutti gli azionisti titolari di quote superiori al 5%.     Inoltre ci potrebbe essere una variazione alla Lisf, in merito agli assetti proprietari, proprio per andare incontro alle richieste dell’articolo 26, meglio precisando le incompatibilita’ a detenere partecipazioni rilevanti al capitale di un soggetto finanziario: tra queste le societa’ anonime e la sede in un Paese non equivalente.
    
 

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