Il Messaggero: “Delta, Intesa Sanpaolo chiede di fare una due diligence”

Il Messaggero: “Delta, Intesa Sanpaolo chiede di fare una due diligence”

Il Messaggero

SALVATAGGI BANCARI

Delta, Intesa Sanpaolo chiede di fare una due diligence

L’interesse del colosso milanese in una lettera alla Cr San Marino, proprietaria della holding finita nel mirino di magistratura e Bankitalia

Intesa Sanpaolo formalizza il suo interesse per Delta, holding a capo di un gruppo bancario attivo nel credito al consumo di proprietà della Cassa di San Marino, finita nell’occhio del ciclone per alcune operazioni finanziarie. Nei giorni scorsi, secondo quanto risulta a Il Messaggero, il colosso bancario guidato da Corrado Passera avrebbe inviato una lettera alla cassa sammarinese nella quale esplicita la disponibilità ad approfondire il dossier chiedendo, però, di compiere una ‘due diligence’. Cioè di esaminare la contabilità per rendersi conto della reale situazione di bilancio. Nella missiva che sarebbe firmata da Giovanni Gilli, capo delle operazioni speciali, non sarebbero contenuti impegni né altri vincoli. E infatti Intesa non avrebbe ancora avviata la ricognizione sulla contabilità e sui rapporti giuridici dei contratti di Delta, probabilmente perché gli uomini di Gilli sarebbero ancora in ferie dopo il tour de force compiuto sino a fine luglio per definire l’accordo con Bnp Paribas su Findomestic, società di credito al consumo della Cassa di Firenze che verrà girata alla banca francese. Proprio il disimpegno da Findomestic seguito alla cessione qualche anno fa di Agos all’Agricole, potrebbe rendere appetibile il dossier-Delta: la holding bolognese sulla quale hanno acceso i riflettori la magistratura, Bankitalia e la Banca centrale di San Marino, nel caso risultasse interessante e fattibile, potrebbe essere integrata con Neos banca un altro istituto di Bologna specializzato nei piccoli finanziamenti. Delta e Sedici Banca, una delle 25 controllate, sono state commissariate a maggio da Via Nazionale a seguito delle indagini aperte dalla magistratura di Forli su alcune operazioni finanziarie. A fronte del commissariamento, la Vigilanza starebbe monitorando con attenzione la situazione tenendosi in stretto contatto con la Banca centrale di San Marino affinché prema sulla CrSan Marino allo scopo di cedere al più presto Delta ma anche sulle principali istituzioni italiane perché valutino l’opportunità di scendere in campo per rilevare il controllo, del gruppo finanziario. Nei giorni scorsi è stato definito il nuovo assetto di Delta che oggi è controllato praticamente al 100% dalla banca sarnrnarinese di cui è presidente e a.d. Leone Sibani, uno dei banchieri italiani di lungo corso avendo guidato per decenni la Carisbo e che per il suo operare si è conquistato stima e considerazione. La CrSan Marino, oltre a detenere il 33,5% di Delta tramite Sviluppo Investimento estero, possiede le opzioni a vendere il 49,9% detenuto da Onda, un veicolo controllato al 75% da Estuari (i manager della società) e al 25% dalla Sie, società di credito al consumo sempre della banca del Titano; e il 16% della Sopaf Delta ha un patrimonio di 360 milioni e un attivo di 4,5 miliardi dei quali 3 sotto forma di impieghi nel credito al consumo e nella cessione del quinto: questi soldi sono stati prestati dalla banca sammarinese.

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