Il primo stage di arti marziali praticato da atleti di Judo e Aikido.

Il primo stage di arti marziali praticato da atleti di Judo e Aikido.

Il primo stage di arti marziali praticato da atleti di Judo e Aikido.
Sabato 29 settembre 2012 il Sakura Judo san Marino Asd ha partecipato allo  stage organizzato dalla Federazione Sammarinese Lotta Pesi e Judo e Da, un evento indimenticabile, un evento a dimostrazione dei principi educativi delle arti marziali, con la partecipazione di tutte  associazioni di Judo e quelle di Aykido, oltre alla presenza dell’Associazione San Marino – Giappone.
L’Istruttore 4° Dan Marocchi Silvia del Sakura Judo San Marino nel suo spicchio di tempo ha dato un accenno agli scopi e al metodo didattico del fondatore del Judo il Prof. Jigoro Kano con i quali l’insegnate ha avviato da settembre i corsi della nuova associazione sportiva. www.judosanmarino.com
L‘allenamento Ju no Kata ( forma della cedevolezza) promuove movimenti corretti che portano il fare cedevole a controllare l‘attacco duro;
1) la posizione
2) il respiro,
3) respiro e posizione insieme costituiscono l‘esercizio di efficienza (bellezza e decisione).
Il Prof. Jigoro Kano, fondatore del Judo, ha appreso dai suoi Maestri il Ju-Jutsu (Arte della Cedevolezza), ma egli ha voluto introdurre il principio morale (il Miglior Impiego dell‘Energia) basato su una visione universale, volendo evidenziare subito la differenza sostanziale chiamando il suo metodo: Judo ( i Principi della Cedevolezza)
Il Prof. Jigoro Kano è stato educato in entrambi e ha apprezzato questo metodo con la logica, perché il kata è la grammatica del discorso e il randori è il contenuto del messaggio.
Oggi il kata viene fatto praticare separatamente dal randori, ma la sua funzione originale è finalizzata ad educare l‘esercizio libero, suggerendo le strategie (Nage e Katame), influenzando l‘azione generale (Kime e Ju), dando l’opportunità al singolo atleta di esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Nel judo, se non s‘impara il kata, è difficile allargare l‘esperienza ed altrettanto approfondirla fino alla padronanza magistrale dell‘arte. Studiando soltanto il kata prefigurato, ripetendolo sempre con lo stesso ordine e forma, quando si è coinvolti in un attacco improvviso, ci si innervosisce e si sbaglia. Per questo è necessario prepararsi alla situazione imprevedibile di un attacco non convenzionale in un momento a sorpresa. Questo allenamento completa l‘esercizio del kata… …
Promuovendo movimenti corretti che portano il fare cedevole a controllare l‘attacco duro; ad esempio: se c’è un attacco diretto occorre spostarsi  lasciando sfogare la sua forza nel vuoto, ma è fondamentale non spostarsi prima per evitare che l’attacco possa deviare, inoltre l’attacco di Tori deve essere reale per uno studio veritiero.
 

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