Il Psd fa parte della maggioranza o dell’opposizione? Psrs, Su e Upr. Agenzia Dire

Il Psd fa parte della maggioranza o dell’opposizione? Psrs, Su e Upr. Agenzia Dire

PATTO. SU-UPR-PSRS: CHIARIRE
INTESA CON SOCIALISTI  

FELICI (PSD): SIAMO E RESTIAMO ALL’OPPOSIZIONE 

Se sono cambiati gli equilibri politici, se si
e’ arrivati a una nuova fase politica, lo si riferisca in quest’Aula. E’
l’appello lanciato dai consiglieri di Su, Upr e Psrs al comma comunicazioni,
all’indomani del comunicato congiunto siglato da forze del Patto e Psd.     L’iniziativa politica ha messo in allarme
gli altri partiti di minoranza e si aggiunge a una serie di segnali che portano
a galla la “crisi latente della maggioranza”. Alessandro Rossi,
capogruppo di Su, lamenta il mancato riferimento in Consiglio da parte
dell’esecutivo sugli esiti del referendum sull’alienazione dei beni pubblici,
il primo dei colpi basso incassati nelle ultime settimane. Giovanni Lonfernini
(Upr) e Simone Celli (Psrs) ricordano poi altri passaggi politici “di cui
non si puo’ fare finta di niente”: in primis, la perdita degli Eps,
confluiti in minoranza. “Sono mutati di fatto gli equilibri consiliari-
evidenzia Lonfernini, che ricorda poi le ultime dichiarazioni del segretario
Pdcs, Marco Gatti: “Ha piu’ volte ribadito- fa notare- che a seguito
dell’uscita degli Eps la maggioranza manterra’ il suo impegno con la sola forza
dei suoi 30 voti”. Parole in netta contraddizione con gli ultimi sviluppi,
ovvero il confronto fra Patto e forze che hanno aderito alla costituente del
partito socialista, di cui il comunicato congiunto ha certificato il
fidanzamento. “Il Consiglio grande e generale- prosegue Lonfernini- deve
essere messo in condizione di capire se e’ cambiata la maggioranza”. Sul
fronte dei rapporti interni, la
Reggenza si dice convinta che “la complessa congiuntura
si possa affrontare solo attraverso l’unita’ di tutti coloro che in ogni ambito
intervengono nel vivo della vita pubblica, sociale ed economica di San Marino,
dalla politica all’amministrazione, dall’impresa al sindacato, dalla cultura
alla stampa”. Le divisioni sono inutili: “Serve la maturita’ di un
confronto aperto e franco- insistono i Capi di Stato- e di un’azione di persone
responsabili, affinche’ vengano efficacemente elaborate idee e proposte a
favore del cambiamento”.     Un
appello, infine, e’ rivolto ai sessanta consiglieri affinche’ sia valorizzato
il Consiglio e il suo ruolo, “nella consapevolezza del giuramento prestato
a inizio legislatura”.  Infine,
“solo con un Paese unito e coeso- concludono i Capitani Reggenti- in un
intenso e concreto lavoro programmatico di scelte precise, chiare e
responsabili si possa attuare un giusto ed efficace cambiamento di
sistema”.

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