Il Resto del Carlino: giochi del Titano a Ravenna

Il Resto del Carlino: giochi del Titano a Ravenna

Il Resto del Carlino San Marino: Lo  stand dei Giochi del Titano  fa saltare il banco alla festa del Pd / Polemica rovente a Ravenna. Caronia: ‘Niente gioco d’azzardo’

Uno stand  della Giochi del Titano alla Festa dell’Unità del Pd di Ravenna fa scoppiare la bagarre. A sollevare il caso è Massimo Manzoli, fondatore del Gruppo dello zuccherificio, un’associazione attiva per la legalità e che contrasta il gioco d’azzardo. E a chiudere il cerchio ieri è stato il segretario del Pd ravennate Michele De Pascale. «Abbiamo sbagliato – dice – risparmio a tutti le mille possibili scusanti considerando che spazi espositivi e raccolta pubblicitaria non sono gestite da noi ma da un’agenzia esterna). Abbiamo commesso un errore nel non vagliare attentamente la lista degli espositori e conseguentemente opporci a questa presenza nella nostra festa. Questo errore non lo commetteremo più a partire da questa sera (ieri, ndr) e per gli anni a venire». In Repubblica il direttore della Giochi del Titano, Salvatore Caronia, non sa nulla delle polemiche scatenate a Ravenna.

«QUELLA è stata una semplice attività di promozione – spiega il direttore della Giochi del Titano, Salvatore Caronia – Mai parlato con qualcuno del Pd, noi abbiamo avuto un contatto con una società che vende pubblicità tutto qui».
La stessa attività la Giochi del Titano la promuove in diversi ambiti, dalla Fiera di Rimini a quella di Forlì. «In quello stand a Ravenna, proprio come in altri, l’attività di gioco è finta e se qualcuno vince qualcosa, al massimo si porta a casa un gadget. Facciamo anche particolare attenzione che non ci siano bambini allo stand e tanto meno al tavolo dove si svolgono i giochi». Caronia è stupito.
«L’ITALIA è praticamente un casinò a cielo aperto. Ci sono 200 casinò on line autorizzati – dice – quindi questa mi sembra una battaglia piuttosto ipocrita. Non avevo idea che si potesse scatenare tutto questo e a dire il vero è la prima volta che ci succede».

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