La Voce di Romagna: ‘San Marino e’ vietata agli onesti’, parla Gianfilippo Dughera. Raimondo Baldoni

La Voce di Romagna: ‘San Marino e’ vietata agli onesti’, parla Gianfilippo Dughera. Raimondo Baldoni

La
Voce
di Romagna San
Marino

Parla Gianfilippo Dughera, presidente
della Compagnia Sammarinese di Assicurazione

San
Marino è vietata agli onesti

Il numero uno della Csa fa chiarezza dopo
che è stata pubblicata la copia della testimonianza
resa ai commissari Buriani e Volpinari
e spiega come funziona il sistema

Raimondo Baldoni 

“Ho creduto che San Marino rappresentasse una grande opportunità,
per dare vita ad un nuovo e moderno mercato assicurativo. Per questo sono
venuto ad investire sul Titano, non solo in termini di capitali, ma di
professionalità, di tecnologia. Pensavo che la politica fosse ancora quella di
Clara Boscaglia che avevo incontrato negli ultimi anni della sua vita”.

Ha esordito così Gianfilippo Dughera,
presidente della Compagnia Sammarinese di Assicurazione, che ho incontrato
nella sede di Dogana. Una bella struttura di vetro e marmo voluta e seguita
proprio da Dughera, che in questi giorni è stato molto presente
sull’Informazione e sul Blog di Libertas, dopo che è stata pubblicata la copia
della testimonianza resa ai Commissari Buriani e Volpinari.

Come commenta questa pubblicazione di
documenti che dovrebbero essere riservati?
Sta per iniziare il processo Mazzini e gli atti
circolano per San Marino. I legali degli imputati ne hanno ovviamente copia
e quindi pur dovendo  essere custoditi con la necessaria riservatezza,
evidentemente non lo sono. D’altronde se i best seller di San Marino sono
quelli di Antonio Fabbri: “Hanno arrestato Podeschi” in due volumi
“Anche Stolfi in galera” e “Tangentopoli Conto Mazzini” significa
che in un Paese sull’orlo del baratro, si preferisce distrarre la gente facendo
un po’ di scandalismo ad orologeria.

Ma la Compagnia Sammarinese
e Lei cosa c’entrano con il conto Mazzini?
Niente visto che sono stato convocato come testimone
ed ai giudici ho dato la massima collaborazione. La deposizione pubblicata è
parziale e non aggiunge proprio nulla al calvario percorso in questi anni, per
poter lavorare correttamente e nel rispetto delle regole. Se qualcuno vuole che
dica che conoscevo Stolfi, non ho alcun problema a confermarlo. Credo che
qualche migliaio  di Sammarinesi lo abbia conosciuto “meglio” di
me, ottenendo favori, posti di lavoro, incarichi in consigli ed organismi di
nomina governativa. Io non ho avuto corsie preferenziali, anzi il contrario.

E’ stato difficile operare a San
Marino?
Molto anche se a volte
mi sembra che le regole siano fatte non per favorire lo sviluppo del Paese, ma
per renderlo sempre più dipendente dall’Italia.

Ad esempio? Bene pensi che le uniche due
compagnie di Assicurazione Sammarinese pagano 75mila euro
all’anno per tassa di licenza cui vanno aggiunti gli oneri di sorveglianza di
Banca Centrale che nel nostro caso portano costi “morti” e oltre
139mila euro all’anno. Le assicurazioni straniere invece operano a San Marino
senza pagare un solo centesimo. Oltre tutto i premi raccolti a San Marino
vengono spostati nei paesi d’origine delle imprese straniere e tolti al sistema
bancario Sammarinese.

Intende dire che si fanno male da
soli?
Legifera troppo poco il
Consiglio Grande  delegando regolamenti e provvedimenti alla discrezione
di Banca Centrale ed AIF che non tengono conto della realtà di un paese di
35.000  abitanti e che applicano regole copia incolla dervate da paesi e
da piazze finanziarie diverse. Basta pensare all’inutile regolamento delle
“Imprese Capogruppo”. Forse sarebbe stato meglio impegnare gli sforzi
alla firma del protocollo con Banca d’Italia ed IVASS.

Vedo che Marino Cecchetti non perde
occasione per attaccarla?
Sì, è
diventata quasi una malattia per il professor Cecchetti, quella di citarmi a
sproposito ed ad ogni occasione. Il suo mantra è diventato “Paese fatto
per i furbi e vietato agli onesti”. Mi si dimostri il contrario, visto che
solo investitori “furbi” possono accettare una burocrazia auto
referenziale, un regime concessorio, dove tutto passa attraverso il Congresso
di Stato, che si regge l’utopia dell’unanimità. Gli imprenditori debbono
passare sotto le forche caudine della politica. Non solo io, ma chiedetelo a
Paolo Bernardi che voleva acquistare la Centrale del latte (l’informazione lo ha definito
“imprenditore straniero”) oppure a Borletti del Polo del Lusso,
(impallinato da opposizione e frange governative) colpevole di
voler fare un investimento milionario sul Titano.

Allora qual è l’ostacolo agli
investimenti?
Sono molti. Norme
obsolete, fatte per mantenere una burocrazia ipertrofica rispetto al Paese,
dalla politica, dominata ancora da famiglie e consorterie. Non si è mai superato
il concetto che una maggioranza deve governare e una minoranza deve
controllare. Invece vediamo maggioranze in lite continua e minoranze costrette
a frenare per non essere travolte da chi da sempre fa quello che vuole. Vogliamo
parlare  di come si fanno le assunzioni nella pubblica amministrazione? Di
chi sbaglia e non paga mai? Di chi può espropiarti la Banca o la Finanziaria o magari
l’assicurazione, in mancanza dei necessari contrappesi ai vari poteri dello
stato, solo perché si è fatto un regolamento che lo rende responsabile solo in
caso di dolo. I giudici a San Marino rispondono per la responsabilità civile
degli errori commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Altri organismi
invece no.

Cosa pensa di fare? Continuerò a lavorare, senza alcun timore, per dovere
nei confronti dei miei azionisti. Questa boutade giornalistica  però giunge proprio
quando il nostro CDA aveva ottenuto dalla Banca Centrale l’autorizzazione ad
aumentare il capitale sociale dai 5.000.000 (interamente versati) a somme più
rilevanti per prepararci ad uscire dal ristretto ambito territoriale. Adesso però in piena disclousure, escono le
inchieste di ‘Fabbri&Cecchetti’. Ci vorrebbe in questo momento chiarezza di
indirizzo, che accreditasse l’immagine di un Paese che ha voltato pagina, che
difende le proprie aziende, il proprio sistema finanziario. Invece si fa solo
terrorismo sul sistema finanziario e nessuno dal Direttore Generale all’usciere
si muove nell’incertezza e nella discrezionalità delle norme. Voglio però
mandare un piccolo segnale. Ne ho parlato con mia moglie ed abbiamo deciso che
restituiremo le
nostre residenze
. Residenze oggetto d’infiniti veti, di dichiarazioni
assurde di troppi politici
. Vuol dire che non siamo abbastanza ‘furbi’ né
altrettanto ‘stupidi’ per continuare a lottare contro i mulini a vento. 

Peccato Sì è la storia che si ripete. Quando ci fu lo ‘Scudo
Fiscale’ e si poteva scudare con le nostre polizze assicurative,  Banca Centrale
nello stesso periodo autorizzava cinque imprese straniere (Irlandesi,
Lussemburghesi e del Liechtenstein). Non ha che d’andare a verificare le date sul
sito di Banca Centrale. Ho amato e amo questo Paese dove avevo scelto di
trascorrere gli ultimi anni della mia vita  e mi rammarico di vederne
dissipate le grandi opportunità. Clara Boscaglia diceva: “Quella mia
insana pazzia che è l’Amore per questo Paese”

 

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