Il Resto del Carlino San Marino: La ricetta di Romeo: ‘meno sprechi e più pubblicità nella mia Tv’

Il Resto del Carlino San Marino: La ricetta di Romeo: ‘meno sprechi e più pubblicità nella mia Tv’

Il Resto del Carlino San Marino

Dopo l’accordo con l’Italia, la televisione del Titano si espande anche nei Balcani

La ricetta di Romeo: “meno sprechi e più pubblicità nella mia Tv”

Il direttore generale: “stiamo investendo in tecnologia e innovazione. Sono la chiave del futuro”

Un accordo atteso otto anni. San Marino e Italia si stringono la mano anche quando si parla di radio e tv con la firma sull’accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva. Un sospiro di sollievo per i dipendenti di San Marino Rtv e naturalmente anche per il direttore generale, Carlo Romeo.

Che cosa cambia per la televisione di Stato di San Marino?«Una maggiore sicurezza nella prospettiva di un impegno importante. San Marino Rtv ha inaugurato un nuovo ciclo alla fine del 2012, incentrato sul risanamento aziendale a cominciare dalla situazione finanziaria, riducendo sensibilmente il debito e investendo in tecnologia e palinsesto. Ora questo impegno è stato riconosciuto anche con questa ratifica».
Nell’accordo si parla di sviluppo di programmi e contenuti e partecipazione di San Marino ad una programmazione mirata dell’area adriatica-balcanica per la promozione della lingua italiana. Di che cosa si tratta?«Non è una novità in realtà. Non dimentichiamo che il testo della ratifica risale al 2008 quando i Balcani avevano ancora aperte le ferite di una guerra che ne aveva sconvolto il tessuto sociale. Oggi lo scenario è cambiato ma il contesto generale europeo e non solo europeo rafforza questo impegno previsto. Stiamo mettendo in essere una serie di iniziative fra cui un programma settimanale in lingua italiana nei Balcani».
L’accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva si inserisce in un quadro generale di rapporti che si stanno normalizzando con l’Italia. Nella pratica se ne vedono già gli effetti?«Si comincia a vedere qualcosa, ma c’è ancora molto da comunicare soprattutto in Italia. Oggi le banche sammarinesi sono una garanzia internazionale, la qualità della vita, la sicurezza, il turismo e l’attenzione all’ambiente sono elementi qualificanti della realtà sammarinese. Certo, si avverte la crisi in una sorta di dopoguerra che offre opportunità e non solo problemi. Il conflitto con l’Italia, perché di un conflitto si è trattato, si è chiuso con il rientro nella white list da parte di San Marino ma occorre farlo sapere anche in Italia dove il Titano ha sempre sofferto nel bene e nel male di luoghi comuni».
Nel 2013 San Marino Rtv ha dimezzato le sue perdite riducendo il passivo in risposta a specifiche sollecitazioni espresse dall’Italia. Quali politiche sono state messe in campo?«Le solite in questi casi. Tagliare i costi e aumentare gli introiti pubblicitari quindi investendo nei programmi e rafforzando il brand sammarinese e coinvolgendo personaggi come Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Paolo Mieli, Italo Cucci. Abbiamo rafforzato la nostra presenza nelle Marche che oggi copriamo con il segnale digitale. Vorrei precisare però che da parte di entrambi i soci c’è stata molta attenzione alla riduzione del passivo. E’ stata una delle ragioni per cui sono stato incaricato io. Nel corso della mia vita professionale ormai mi sono specializzato in Rai principalmente nello start up e nel risanamento di situazione in crisi. E’ il mio mestiere, ma è stata San Marino a chiedere alla Rai un cambiamento tre anni fa quando la situazione sembra a rischio stesso di esistenza».

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