Il Resto del Carlino, Lorenza Lavosi: delitto di Covignano. Leonardo Bernabini

Il Resto del Carlino, Lorenza Lavosi:  delitto di Covignano. Leonardo Bernabini
Il Resto del Carlino
L’ultima corsa dell’ autista: ucciso mentre fa manovra
Leonardo Bernabini, 55 anni, ex fotografo a
Rivazzurra, freddato con due colpi di fucile da un killer fuggito a piedi
 LORENZA LAVOSI

 

DUE COLPI alla nuca, sparati quasi a bruciapelo ieri mattina alle 9.45 contro un uomo. Ucciso nella sua auto, la vecchia Opel Astra in cui viveva, Leonardo Bernabini, 55 anni di Vergherto, ex fotografo a Rivazzurra e ora autista di bus e camion. La terribile fine sulle colline di Covignano in fondo a una stradina tranquilla poco distante dalla casa di riposo di San Fortunato, ex Casa dei ritiri. Dove via Monterotondo finisce su un viottolo sterrato, Bernabini ha innescato la retromarcia, forse per tornare sui suoi passi, forse per scappare. Ma il suo assassino lo ha freddato sparandogli due colpi di fucile calibro 12 dal finestrino posteriore dalla fiancata opposta. Colpi che gli hanno aperto la testa in due.
LI HA sentiti un uomo che abita proprio sopra quell’avvallamento a una cinquantina di metri. Si è affacciato ed ha urlato: «Cosa stai facendo?». L’assassino era fermo accanto al finestrino della vittima, guardava sconvolto. Forse ha ricaricato ancora una volta l’arma e ha sparato, ma il teste non ne è certo, di sicuro è corso via verso la stradina sterrata. «Era un uomo abbastanza robusto, giovane, biondo, con una maglia bianca ed è scappato per i campi».
Il testimone si è scapicollato verso la Opel station wagon ed ha visto Bernabini, con la cintura allacciata e in un lago di sangue. Il 118 era inutile, lo ha capito subito ed ha chiamato la polizia.
E mentre Volanti, squadra mobile e Scientifica accorrevano in fondo a quella stradina tra gli ulivi, l’assassino correva via come un pazzo. L’elicottero della polizia ha sorvolato per ore il colle di Covignano mentre diversi avvistamenti arrivavano sul 113. I primi minuti sono stati di grande tensione perchè un uomo fuori di testa girava armato per i campi. Fortunatamente la prima segnalazione arrivata dal cimitero di San Lorenzo a Monte, un quarto d’ora dopo, riferiva già di un uomo senza armi, un trentenne a torso nudo che parlava al cellulare. Altre due persone lo hanno incrociato mentre si allontanava sulla via Santa Cristina con i jeans insanguinati e l’aria persa.
Sul luogo dell’omicidio per capire qualcosa sull’assurda fine di un uomo senza precedenti penali, nè frequentazioni losche, assieme agli investigatori della squadra mobile ha fatto il punto il sostituto procuratore Davide Ercolani.
Bernabini era un padre separato caduto in disgrazia, un uomo che per riuscire a mantenere agli studi due bravi figlioli si arrabattava come poteva e la sua auto era diventa la sua casa. Per mesi l’Astra è stata vista di notte parcheggiata davanti alle Befane.
L’omicidio ha tutta l’aria di essere un delitto d’impeto, non premeditato secondo gli investigatori. Sarebbe esclusa la rapina dato che in auto sono stati trovati 4/500 euro, carte di credito e due cellulari. Il fatto invece che sia accaduto in un luogo così appartato potrebbe sembrare un agguato.
NEL pomeriggio alle 16.30, con una battuta dell’esercito e grazie ai cani in grado di annusare l’esplosivo, è stato ritrovato il fucile abbandonato in un cespuglio a 700 metri dal luogo del delitto. Non è un’arma molto grande, si potrebbe anche nascondere sotto una giacca. Gli investigatori a questo punto hanno impronte digitali e Dna dell’assassino.

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