Il Resto del Carlino, Lorenza Lavosi. Il figlio di ‘Sandokan’ comandava il clan dei Casalesi in riviera

Il Resto del Carlino, Lorenza Lavosi. Il figlio di ‘Sandokan’ comandava il clan dei Casalesi in riviera

Il Resto del Carlino

Il figlio di ‘Sandokan’ comandava il clan dei Casalesi in riviera

Carmine Schiavone curava gli intrecci tra San Marino e Romagna. Arrestate 24 persone, sequestrate ville e una Ferrari.

Lorenza Lavosi

Questa  volta i carabinieri hanno dimostrato che a governare l’intreccio tra criminalità e finanza all’ombra del Titano, c’era il boss in persona, Carmine Schiavone, figlio di Sandokan e a capo del clan da quando è stato arrestato Nicola. Carmine, finito in manette lo scorso gennaio, è stato raggiunto ieri da un’ordinanza di custodia della Dda di Napoli assieme ad altre 23 persone mentre 42 sono in tutto gli indagati per l’operazione ‘Titano’.

I carabinieri di Caserta con i colleghi di Rimini ieri hanno ammanettato cinque persone, 4 di Riccione e uno di Rimini, tutti riconducibili ai clan casalesi che gestivano il traffico di stupefacenti e avevano in custodia le armi della camorra.

Basisti per il clan dei casalesi i 5 riminesi dell’operazione arrestati a vario titolo per l’ associazione di tipo mafioso, riciclaggio attraverso società di capitali a San Marino e spaccio di stupefacenti. Roberto Bellarosa, imprenditore di 51 anni, residente a Riccione, Guido Montebelli, 54, di San Clemente, residente a Riccione dove ha gestito un hotel dopo aver avuto un bar a Riccione fino al 2011, Roberto Santirocco, 41, nato a Bari, ma residente a Riccione, Laureta Lufo, 39, ‘Laura’ albanese residente a Riccione, e Erjon Saliu, albanese di 30, residente a Rimini. Tutti e 5, per gli inquirenti napoletani, in più occasioni, si sarebbero prestati a detenere ingenti quantità di stupefacenti e armi per il clan di Carmine Schiavone, figlio di Francesco ‘’Sandokan’’ Schiavone. Montebelli, secondo gli inquirenti campani, aveva messo a disposizione il suo bar riccionese per far nascondere la droga destinata alla Riviera.

Tra i carichi di droga stoccati nel bar di Riccione, forniti da Francesco Agostinelli, di Fano, e Francesco Sinatra, c’è quello per la feste di fine anno del 2009. Montebelli poi con la 39enne albanese era addetto anche a detenere le armi del clan che servivano per estorsioni e intimidazioni. Bellarosa, un tempo titolare di un lavanderia industriale, e Santirocco si occupavano soprattutto di spacciare al dettaglio lo stupefacente. (…)

Tra i 42 indagati nell’operazione ‘Titano’ tornano i nomi di Livio Bacciocchi, notaio e avvocato sammarinese che di fatto gestiva la finanziaria Fincapital, quello di Oriano Zonzini, direttore Fincapital alle dipendente di Bacciocchi e Roberto Zavoli, l’imprenditore edile sammarinese che aveva intrattenuto rapporti d’affari con Francesco Vallefuoco. Lo stesso Vallefuoco è indagato sia dalla Dda di Bologna che da quella di Napoli e già detenuto per essere il mediatore degli affari dei casalesi. A Vallefuoco il nuovo arresto è stato notificato in carcere.

Secondo questa nuova inchiesta della Dda Carmine Schiavone ‘vigilava’ anche sulla vendita degli appartamenti costruiti da Zavoli con i soldi della Fincapital. Sono quindi scattati i sequestri di una Ferrari Scaglietti, targata San Marino e di 5 villette a Montegrimano Terme, al confine sammarinese.

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