Il Resto del Carlino:Re Nero, condannati Ercolani e Tabarrini

Il Resto del Carlino:Re Nero, condannati Ercolani e Tabarrini

Il Resto del Carlino 11 aprile 2018

RICICLAGGIO INTERNAZIONALE ASSOLTO IL COMMERCIALISTA STEFANO VENTURINI
Re Nero, condannati Ercolani e Tabarrini
Otto anni e dieci mesi ciascuno per gli ex vertici di Asset Banca

L’EPILOGO al processo della madre di tutti i riciclaggi tra Forlì e San Marino – il cosiddetto caso Re Nero – viene vidimato dalla sentenza del tribunale di Forlì presieduto da Massimo De Paoli, che pronuncia otto condanne e sette assoluzioni, distribuendo 43 anni e mezzo di pena sui 78 chiesti dalla pubblica accusa per il reato di riciclaggio di denaro nero. Dei sette scagionati, quattro erano già stati ‘graziati’ dallo stesso pm Filippo Santangelo, che nella requisitoria aveva per l’appunto chiesto l’assoluzione. Condannati in primo grado le teste pensanti del drenaggio di quattrini tra la Romagna e il Titano: 8 anni e 10 mesi di pena a testa per i sammarinesi Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, i vertici di Asset Banca di San Marino, considerata dagli investigatori della squadra mobile (che svilupparono le indagini tra il 2007 e il 2008) la cattedrale finale del flusso dei soldi, partiti dalla Bcrr di viale Matteotti di Forlì, banca considerata dall’accusa una succursale sammarinese, e che sarebbe servita solo per la raccolta dei fondi neri da rimbalzare sulla repubblica più antica del mondo.

UN’IPOTESI di vassallaggio – illecita e illegale: le banche italiane non possono avere per legge rapporti con banche di San Marino – accolta dal tribunale data la condanna anche per i vertici dell’istituto forlivese (oggi non più nella stessa sede e assorbito dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, considerata come parte lesa): il forlivese Vincenzo Dell’Aquila, 80enne, ex patron della Bcrr (nonché ex capo provinciale del Coni), ha incassato 6 anni di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Sei anni e due mesi per Valerio Abbondanza, anche lui ex dirigente della Bcrr; stessa pena per Corrado Albini; Cristian Cicchetti dovrà scontare 3 anni e 4 mesi; Daniele Santarossa 2 anni e 4 mesi; Alessandro Cervesato, 2 anni. Assolti Morris Celli (difeso dall’avvocato Stefano Pagliai), Andrea Ercolani (difeso da Francesco Falcinelli), Tonino Castellani (assistitito da Moreno Maresi) e Maria Pia Tura (difesa da Claudia Righini e Francesco Falcinelli), come peraltro richiesto dal pm. Scagionati con formula piena dal tribunale, nonostante la richiesta avversa dell’accusa, Stefano Galvani (difeso dall’avvocato Paolo Righi), Libero Montesi (assistito dall’avvocato Giordano Anconelli) e Stefano Venturini (difeso dagli avvocati Nicola Mazzacuva e Moreno Maresi). Condannati, come enti, anche la Asset Banca e Smam di San Marino. Riconosciuti i danni per le parti civili, ossia Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia e Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Ma su tutto il verdetto pesa l’ombra della prescrizione, visto che in Cassazione arriverà tra 3-4 anni.

L’INCHIESTA nasce nel 2007 dalla denuncia di quello che diventerà il teste chiave dell’inchiesta, un ex dipendente di Asset. Nelle intercettazioni, Ercolani si definiva «Re del nero». I soldi li orchestrava grazie allo stakanovismo di alcuni spalloni, che con le loro auto trasferivano i quattrini in contanti sul Titano, nascosti pure nelle mutande. Nel 2007 viene fermato dalla polizia un furgone con 2 milioni e mezzo di euro. L’inchiesta esplode il 5 gennaio 2008, con 10 arresti: secondo la procura, tra il 2006 e il 2007, sarebbero approdati a San Marino 25milioni di euro di professionisti e imprenditori; soldi da occultare al fisco, da ripulire e da far tornare poi in Italia.

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