Il suicidio della politica estera Sammarinese

Il suicidio della politica estera Sammarinese

Nel pieno della campagna referendaria, per il cui esito ringraziamo ancora una volta i cittadini sammarinesi, abbiamo solo potuto prendere atto dell’ultima iniziativa assunta dalla Segreteria degli Esteri che, dopo essersi schierata a favore di una parte nel conflitto in corso tra Ucraina e Repubbliche dell’est, in spregio ai principi di autodeterminazione dei popoli che vengono invocati a corrente alternata, cioè solo quando fa comodo, e per il quale eravamo già precedentemente intervenuti, ora è arrivata a farsi promotrice per l’adozione di una risoluzione ONU affinché la Siria venga sottoposta al giudizio di una corte penale internazionale.

Pur non volendo entrare ora nel merito delle responsabilità di quel conflitto vi sono centinaia di elementi che indicano il coinvolgimento e la responsabilità delle nazioni occidentali nella destabilizzazione di quel paese, con l’invio di armi pesanti all’opposizione, agevolando l’infiltrazione di migliaia di mercenari esteri sul territorio siriano, che poi si accaniscono contro la popolazione civile portando morte e distruzione con uno schema ben collaudato in altri conflitti finalizzato alla destituzione dell’attuale regime inviso alla compagine USA – NATO.

Qualora si volessero giustamente perseguire gli autori delle atrocità commesse in Siria non lo si può fare partendo con il mettere sul banco degli imputati una sola parte, sapendo bene che così facendo si legittimano quei mercenari assassini ancora attivi sul territorio siriano, le cui terrificanti gesta vengono diffuse dalla rete.

Ancora una volta quindi, la Segreteria degli Esteri si lancia nell’agone di un conflitto armato sanguinario che sta sconvolgendo una parte di mondo, ma non lo fa per chiedere la sospensione del conflitto o per invitare le parti a trovare l’accordo al tavolo di Ginevra 2 o più ambiziosamente per offrire la propria mediazione in quel ruolo di “neutralità attiva” che da sempre contraddistingue la politica estera della Repubblica di San Marino, bensì lo fa schierandosi contro la Siria facendosi portatrice di una risoluzione di condanna parziale e preventiva nei confronti di quel Paese. 

Se non fosse perché ormai la nostra politica estera è passata in secondo piano, quasi non fosse più considerata un elemento strategico della nostra sovranità, bisognerebbe pretendere le immediate dimissioni del Segretario Valentini e l’allontanamento di quei suggeritori che stanno trascinando la nostra Repubblica su una strada molto pericolosa e che non appartiene alla nostra cultura di pace, che sostiene il dialogo e il negoziato quale unica via d’uscita dalle guerre e dai conflitti in corso. 

Sinistra Unita                                                                                         

San Marino 2 giugno 2014

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