Il virus Trojan Horse ha colpito le caselle mail di governo, pubblici uffici, partiti politici e popolazione della Repubblica di San Marino.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni componenti del Consiglio e l’Unione consumatori sammarinesi oggi su Facebook.
Sono state così tante che si fa veramente una gran fatica a contare tutte le “mail-trappola” spammate ai cittadini della Repubblica di San Marino con indirizzi riconducibili non solo alle segreterie di Stato, alle formazioni politiche e agli enti pubblici ma anche agli organi di informazione e alle associazioni. In molte di queste c’erano una password e un link in cui inserirla per ottenere contenuti video e/o documenti, mentre in altre erano presenti inviti alle conferenze stampa o ad appuntamenti negli uffici pubblici.
In una nota la segreteria di Stato per gli Affari Interni parla di “numerosi episodi di invio di e-mail da parte di domini hacker ad indirizzi riconducibili a governo, pubblica amministrazione e organismi politici”.
“Si è immediatamente attivato – scrive la segreteria – l’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica e, nell’attesa di far luce sull’accaduto e di risolvere lo spiacevole inconveniente, si è ritenuto di bloccare, almeno per la giornata odierna, il traffico mail in entrata e in uscita verso i domini @pa.sm e @gov.sm da parte di indirizzi esterni. Resta attivo il traffico interno fra gli stessi domini e con gli enti collegati”.
L’invito a chi riceva o abbia ricevuto e-mail “sospette” da indirizzi riferibili ad enti pubblici, Pubblica amministrazione, governo o istituzioni è quello di cestinarle e, in nessun caso, di aprirne gli allegati.
Ma cos’è esattamente un trojan? Ce lo spiega Avg AntiVirus sul proprio sito internet: “Il trojan è un programma dannoso che si presenta sotto le sembianze di un software innocuo per indurre gli utenti a scaricarlo. Solitamente i trojan apportano modifiche al sistema di sicurezza, in modo da consentire l’ingresso ad altro malware o persino a un hacker. Alcuni trojan sono sostanzialmente una forma di spyware, poiché sono progettati per restare in attesa fino a quando l’utente non accede ai propri account online o immette dati e numeri delle carte di credito. Da quel momento iniziano a inviare password e altri dati al loro ‘padrone’. Anche gli smartphone vengono presi di mira dai trojan e un modo comune di fare soldi per i criminali informatici è indurre il telefono del malcapitato a inviare costosi sms a numeri a pagamento“.
——