IlSole24Ore. Jorge Mario Bergoglio (Papa Francesco): Peccatori si’, corrotti no.

IlSole24Ore. Jorge Mario Bergoglio (Papa Francesco): Peccatori si’, corrotti no.

Tratto da IlSole24Ore del 24 marzo 2013
Le parole inedite di  Jorge Mario Bergoglio

Il monito del Papa: «Peccatori sì, corrotti no»

Chi si fa comprare ha costruito un’autostima che si fonda sull’inganno, passa la vita tra le scorciatoie dell’opportunismo, al prezzo della sua stessa dignità e di quella degli alti

Jorge Mario Bergoglio

Ci farà molto bene, alla luce della parola di Dio, imparare a discernere le diverse situazioni di corruzione che ci circondano e ci minacciano con le loro seduzioni.

Ci farà bene tornare a ripeterci l’un l’altro: «Peccatore sì, corrotto no!», e a dirlo con timore, perché non succeda che accettiamo lo stato di corruzione come fosse solo un peccato in più. (…) Il corrotto (…) passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo, al prezzo della sua stessa dignità e di quella degli altri. (…)
Ma quanto è difficile che il vigore profetico sciolga un cuore corrotto! E’ talmente arroccato nella soddisfazione della sua autosufficienza da non permettere di farsi mettere in discussione. “Accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio (Lc 12, 31). Si sente a suo agio e felice come quell’uomo che pianificava la costruzione di nuovi granai (Lc 12, 16-21), e se le cose si mettono male conosce tutte le scuse per cavarsela, come ha fatto l’amministratore corrotto (Lc 16, 1-8) che ha anticipato la filosofia degli abitanti di Buenos Aires del “fesso chi non ruba”.
Il corrotto ha costruito un’autostima che si fonde esattamente su questo tipo di atteggiamenti fraudolenti: passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo, al prezzo della sua stessa dignità e di quella degli altri. Il corrotto ha la faccia da non sono stato io, “faccia da santarellino”, come diceva mia nonna. Si meriterebbe un dottorato honoris causa in cosmetica sociale. E il peggio è che finisce per crederci. E quanto è difficile che lì dentro possa entrare la profezia! Per questo, anche se diciamo «peccatore, sì», gridiamo con forza «ma corrotto, no!».
Una delle caratteristiche del corrotto di fronte alla profezia è un certo complesso di “inquestionabilità”. Si offende dinanzi a qualunque critica, discredita la persona o l’istituzione che la ammette, fa in modo che qualsiasi autorità morale in grado di criticarlo sia eliminato, ricorre a sofismi ed equilibrismi nominalistico-ideologici per giustificarsi, sminuisce gli altri e attacca con l’insulto quelli che la pensano diversamente (Cfr, Gv 9,34). Il corrotto è solito perseguitarsi inconsciamente ed è tale l’irritazione che gli genera questa persecuzione che la proietta sul prossimo e, da auto perseguitato, si trasforma in persecutore. San Luca mostra la furia di questi uomini (Cfr. Lc 6,11) di fronte alla verità profetica di Gesù: “Ma essi, pieni di rabbia, discutevano fra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù”. Perseguitano imponendo un regime di terrore su tutti coloro che li contraddicono (cfr. Gv 9,22) e si vendicano espellendoli dalla vita sociale (cfr. Gv 9, 34-35). Temono la luce perché la loro anima ha acquisito le caratteristiche del lombrico: nelle tenebre e sotto terra. (…)

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